L’ Imu si paghera’ in due o tre rate. Ecco tutte le novita’

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L’Imu si paghera’ in due o tre rate, e la prima dovra’ essere versata entro il 16 giugno. Ma ci sono anche altre novita’ importanti…

L’Imu si pagherà in due o tre rate, è ufficiale. A deciderlo sarà il proprietario di casa, in base alla sue possibilità economiche. Dopo aver deciso, ieri, che l’Imu si pagherà in tre tranche, oggi la Commissione Finanze della Camera ha stato approvato l’emendamento, proposto dall’Udc, in base al quale si potrà scegliere di versare il 50% dell’imposta entro il 16 giugno e la restante metà a dicembre.

L’Imu è l’ex Ici, di fatto la tassa sulla casa. Ciascuna delle tre rate Imu sarà pari a un terzo dell’imposta totale, calcolata applicando l’aliquota base del 4 per mille, così come proposto dal Governo, in attesa che i Comuni determinino la propria aliquota. Il primo versamento è stato fissato entro il 16 giugno, ma slitterà al 18 in quanto il 16 è un sabato, il secondo entro il 17 settembre e, per questa seconda tranche, si potrà pagare non solo attraverso il modello F24 dell’Agenzia delle entrate, ma anche con il bollettino postale e la terza e ultima rata dovrà essere pagata entro il 17 dicembre. La terza rata comprenderà il saldo dell’imposta Imu e il conguaglio delle altre rate precedenti, poiché entro il 30 settembre i Comuni sono chiamati a decidere quali siano le aliquote da applicare e l’importo potrebbe aumentare o diminuire. Non cambierà l’importo per le seconde case, la cui aliquota è fissata al 7,6 per mille. L’imu per la seconda casa dovrà essere pagata in due tranche, una a giugno e una a dicembre. Ma a pagare l’Imu in due rate possono essere anche i proprietari della prima casa: saranno i cittadini a decidere in quante rate, quindi, scandire il pagamento.

 

L’Imu e le sue novità non finiscono qui. La Commissione finanze della Camera che ha approvato la rateizzazione dell’imposta Imu ha deciso anche altre novità importanti, regolando quei casi in cui era difficile stabilire chi dovesse pagare l’imposta Imu. E così, per i coniugi separati, ad esempio, se fino ad oggi l’importo sulla casa era a carico del coniuge proprietario, ora il pagamento dell’imposta Imu spetterà a chi occupa fisicamente l’abitazione. E ancora. Lo sgravio fiscale, ovvero la detrazione forfettaria fissa di 200 euro, a cui si devono aggiungere 50 euro per ogni figlio a carico di età non superiore a 26 anni, sarà uno solo per ogni famiglia. La detrazione si applicherà solo se il possessore della casa e il suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente nell’abitazione stessa.

Come si calcola l’mu? Ci si basa sulla rendita catastale dell’edificio di cui si è proprietari. La rendita va aumentata del 5% e poi parametrata a un coefficiente di rivalutazione variabile a seconda della categoria catastale dell’immobile, che sarà di 160 per tutti i fabbricati quali abitazioni, box, magazzini e tettoie, di 140 per i fabbricati quali scuole, uffici pubblici, caserme, laboratori artigiani, palestre e stabilimenti balneari, 130 per i terreni agricoli; 110 per i terreni di coltivatori diretti e imprenditori iscritti alla previdenza agricola, 80 per i fabbricati destinati a banche e agenzie di assicurazioni, 60 nel solo 2012 (e 65 dal 2013) per gli immobili destinati a usi produttivi; e 55 per negozi e botteghe. A questo valore si applica l’aliquota (generalmente del 4 per mille per la prima casa, ma che i comuni possono aumentare o diminuire dello 0,2 per mille) e dal risultato si sottraggono le detrazioni forfettarie.

Niente Imu, invece, per i fabbricati distrutti a seguito di ordinanze o dichiarati inagibili nelle zone colpite dal terremoto del 6 aprile 2009 in Abruzzo. 

(GC)

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