raffreddamento

C’è un posto nel pianeta conosciuto come “chiazza fredda”

Condividi questo articolo:

raffreddamento

Mentre tutti il pianeta si riscalda lui si raffredda, perché?

Come sappiamo, uno dei più grandi problemi climatici presenti sul nostro pianeta e causati dal nostro comportamento nei riguardi dello stesso è il riscaldamento globale. Nel complesso, infatti, la Terra si sta riscaldando a un ritmo minaccioso – che, secondo la stragrande maggioranza degli scienziati del clima, è probabilmente il risultato delle emissioni di gas serra.

Ecco perché è così interessante la storia che viene raccontata da Mashable su un punto particolare del pianeta che si trova in mezzo all’Oceano Atlantico e che sembra diventare sempre più freddo, di anno in anno.

Secondo un articolo pubblicato sulla rivista Nature Climate Change, questo punto freddo – che è noto come «warming hole» (buco di riscaldamento) o come «cold blob» (chiazza fredda) – è probabilmente causato da una serie di fattori complessi che hanno principalmente a che fare con le correnti oceaniche e con le spesse coltri di nuvole che si concentrano su di esso.

Anche se è controintuitivo, a quanto raccontano i ricercatori, questo fenomeno è causato dell’effetto serra che, mentre si occupa di creare il riscaldamento della maggior parte della Terra, sta probabilmente generando anche i fattori complessi che fanno raffreddare il blob.

«I cambiamenti climatici antropogenici cambiano i circuiti del sistema climatico», ha affermato, secondo Mashable, Kristopher Karnauskas, oceanografo della University of Colorado Boulder (che non ha avuto alcun ruolo nella ricerca). «[Il blob] è un’interessante manifestazione del pericolo che stiamo causando».

 

Questo articolo è stato letto 99 volte.

blob, chiazza fredda, effetto serra, emissioni di gas serra, riscaldamento globale, warming hole

Comments (8)

I commenti sono chiusi.

Ecoseven è un prodotto di Ecomedianet S.r.l. Direzione e redazione: Lungotevere dei Mellini n. 44 - 00193 Roma
Registrazione presso il Tribunale di Roma n° 482/2010 del 31/12/2010.redazione@ecoseven.net