RICOMINCIO DA TE, ITALIA: ITINERARI DI VIAGGIO TRA LE REGIONI DELLA PENISOLA. LA TOSCANA
La Toscana come non l’avete mai vista. Una culla di geni dell’arte, vini pregiati e paesaggi straordinari
Un desiderio di rinascita. La voglia di ripartire dalle piccole abitudini quotidiane, ma anche di realizzare scelte più ragionate ed impegnative. Tra queste l’organizzazione di un viaggio, di una vacanza o di un semplice weekend per staccare la spina.
Quest’anno l’approccio al turismo sarà diverso, ma non per questo meno coinvolgente e stimolante.
Da situazioni difficili, a volte, possono nascere occasioni inaspettate. Ancora di più se si vive in Italia che, con la sua immensa varietà, offre degli scenari incantevoli.
TOSCANA
Mare, montagna, collina. La natura soddisfa tutte le esigenze e rende questa regione così unicamente affascinante.
Una zona rappresentativa della Toscana è la Maremma.
Proprio da qui inizia il viaggio alla scoperta di una regione sensazionale. La Maremma, appunto, terra incontaminata a sud della Toscana, dai tratti distinti in cui la costa è accompagnata da un entroterra fatto di paesi singolari e con un passato ricchissimo.
A partire da Capalbio, borgo che ha mantenuto in buona sostanza intatto il suo antico impianto medievale. Dall’antico cammino di ronda che segue le mura si può ammirare uno splendido panorama su tutta la campagna circostante, mentre la Porta Senese, varco d’accesso delle antiche mura, presenta ancora delle ante originali del Quattrocento in legno massiccio.
Un’atmosfera seducente si anima per le stradine del borgo e viene impreziosita dai dintorni di Capalbio con una passeggiata nella riserva naturale che circonda le sponde del Lago di Burano, dove praticare birdwatching in diversi periodi dell’anno. Nella località di Garavicchio, invece, si trova l’affascinante opera del Giardino dei Tarocchi, realizzata dall’artista francese Niki de Saint Phalle e ispirata al Parco Güell di Gaudi a Barcellona.
L’arte si manifesta anche grazie al Festival del cortometraggio Capalbio Cinema, che si svolge nelle prime due settimane del mese di luglio, e che richiama nella località importanti personalità nazionali e internazionali.
Sulle tavole di Capalbio si possono trovare alcune specialità particolari come l’acquacotta, una sorta di zuppa con verdure, pane e uova dalle origine contadine e il buglione, una zuppa di agnello preparata con verdure, vino, aceto, aromi e accompagnata da pane tostato.
Si continua ad esplorare la Maremma con Orbetello e la sua zona lagunare che è delimitata verso il mare da due strisce di sabbia lunghe circa sei chilometri dette “tomboli”, il Tombolo della Feniglia ed il Tombolo della Giannella.
Nel centro storico di Orbetello si possono ammirare antichi monumenti come la cinta muraria che circonda la città dai bastioni di origine etrusca, ma rinforzati nel XVI secolo dagli spagnoli. Altro notevole punto di interesse è la Cattedrale di Santa Maria Assunta, il cui rosone sembra richiamare quello del Duomo di Orvieto.
Nel mese di maggio si svolge una tradizione antichissima che richiama un evento tipico del luogo.
Si tratta della Corsa dei Barchini, una regata della laguna che si disputa tra i cinque Rioni di Orbetello. A febbraio, invece, si celebra il Carnevaletto da tre soldi, una sfilata di carri allegorici e gruppi mascherati,
Le acque lagunari di Orbetello offrono un’ottima qualità del pesce e deliziose ricette culinarie. Da provare l’anguilla sfumata, un piatto tipico della zona che da secoli i pescatori preparano secondo un’antica ricetta. Si tratta di un’anguilla affumicata, marinata e poi condita con una salsa tradizionale a base di peperone.
Orbetello, paese dalla particolarissima forma a mandorla, è collegato al cuore del Monte Argentario da una diga artificiale costruita nel 1841. Il Monte Argentario, splendido promontorio circondato dal mare con un paesaggio unico e dall’incantevole ambiente marino.
I suoi due principali centri sono Porto Ercole e Porto Santo Stefano.
Il primo si trova a sud del monte Argentario e lungo stretti vicoli si raggiunge la parte più antica del paese, dove poter scorgere la Chiesa di Sant’Erasmo, al cui interno sono custodite le tombe dei governanti spagnoli. Forte Filippo, la Rocca e Forte Stella sono tre fortificazioni che rendono Porto ercole ancora più affascinante. Queste costruzioni, perfettamente conservate e da cui si possono ammirare meravigliosi panorami sul mare, risalgono al periodo dello Stato dei Presidi, protettorato creato dal re di Spagna nel XVI secolo
Ma è il mare il vero punto di forza di questa località, dalla splendida spiaggia della Feniglia alle tante calette che partendo da qui è possibile raggiungere lungo la costa di tutto il promontorio.
E il mare ha il ruolo principale anche a tavola.
La zuppa di pesce, infatti, è il piatto tipico del luogo, originariamente preparata dai pescatori a bordo dei pescherecci con il pescato di giornata.
Porto Santo Stefano si presenta sul lato nord della penisola ed è una caratteristica località balneare in cui spicca la Fortezza Spagnola come suo monumento rappresentativo. Qui sono ospitate le mostre permanenti Memorie Sommerse, con reperti archeologici rinvenuti nei suoi fondali e Maestri d’Ascia, dedicata ai vecchi costruttori di navi e barche per pescatori.
E nel rispetto delle tradizioni il Palio Marinaro è una manifestazione folcloristica degna di nota. A Ferragosto di ogni anno si svolge una regata in cui i quattro rioni del paese si sfidano in una gara con barche a remi nelle acque del porto. Grande partecipazione popolare e senso della competizione lo rendono un evento molto atteso e apprezzato.
Da Porto Santo Stefano si può partire per esplorare la vicina Isola del Giglio, un vero e proprio paradiso naturalistico.
Le acque limpide dell’isola e i fondali ricchi e pescosi permettono ai turisti e agli appassionati di diving di vivere un mare incontaminato circondato da spiagge meravigliose come quella dell’Arenella, delle Cannelle e delle Caldane.
Giglio Porto, Giglio Castello e Campese sono i tre centri principali dell’isola.
Giglio Porto è un caratteristico porticciolo disteso su un insenatura racchiusa da due moli. Da Giglio Porto è possibile imbarcarsi per una escursione verso l’isola di Giannutri, A Cala Maestra si trova l’unica spiaggetta dell’isola, che rappresenta un vero paradiso per gli amanti dello snorkelling e delle immersioni, ma anche un luogo di importanza archeologica, data la presenza di splendidi resti di una antica villa romana.
Da qui una strada stretta e tortuosa sale a Giglio Castello, sede del comune. L’antico paese ha conservato il suo aspetto di borgo fortificato con alte mura medievali munite di torri, ed è costituito da una serie di vicoli, ripide scalinate scavate nella roccia e vecchie case addossate le une alle altre, dominate dalla Rocca.
L’isola del Giglio rappresenta anche una gioia per il palato. La macchia mediterranea qui presente si alterna agli antichi terrazzamenti costruiti per rendere possibile la coltivazioni di oliveti e vigneti, da cui si ricava il pregiato vino bianco Ansonica.
Una prelibatezza da assaggiare è il coniglio alla cacciatora, cucinato con pomodoro, peperoncino e le olive sotto pesto, condite con olio d’oliva, aglio, sale, semi di finocchietto e buccia d’arancia. Poi il piatto tipico, ovvero il panficato, pagnotta dolce, abbastanza morbida e dal caratteristico colore bruno a base di fichi e di noci ma anche di miele, vino e uva secca.
Lasciando per un momento il mare si fa una breve tappa nell’entroterra con una visita Saturnia.
Una leggenda racconta che fu Saturno, scagliando un fulmine sulla terra, a creare un vortice di acqua sulfurea e tiepida proprio in questa zona. Saturnia, infatti, si presenta come un caratteristico borgo situato in cima ad una collina e famoso per le sue sorgenti termali, dove l’acqua sgorga a una velocità di 800 litri al secondo e ad una temperatura di 37 gradi. Le Cascate del Mulino sono uno dei luoghi più affascinanti, dove la sorgente termale ha scavato nella roccia una serie di piscine naturali accessibili gratuitamente.
Si prosegue per Scansano, un borgo dell’entroterra collinare maremmano, celebre per la produzione di un particolare tipo di vino rosso, il Morellino di Scansano.
Un vino che nasce in collina, dal sapore intenso e reso particolare dai profumi del mare. Alla vite e al vino è anche dedicato un museo all’interno del paese.
Una passeggiata nel centro storico di Scansano permette di ammirare vari edifici medievali e splendidi panorami sulla campagna circostante. Una visita merita la chiesa di San Giovanni Battista, di origine medioevale e trasformata in collegiata nel 1630, mentre uno di punti più caratteristici è il Convento del Petreto, un complesso religioso inserito tra boschi di querce, cipressi e pini.
Il Santuario di San Giorgio a Montorgiali, invece, rappresenta la meta finale di una particolare cavalcata che si svolge nel giorno del festeggiamento del santo. Ad inizio autunno poi si svolge la manifestazione Settembre a Scansano Morellino e sapori Doc, momento ideale per degustare i prodotti tipici che offre il territorio.
Fino ad arrivare a Grosseto, capoluogo della Maremma, e luogo ideale per esplorare le colline circostanti e i vicini tratti di mare.
Una cerchia muraria medievale ancora intatta custodisce il centro storico di Grosseto. Qui si presenta Piazza del Duomo, su cui ammirare la notevole facciata in marmi bianchi e rosa della Cattedrale di San Lorenzo, il monumento più importante della città, costruita nel XII secolo.
Nel centro storico di Grosseto ha sede anche il Polo culturale Le Clarisse, che ospita al suo interno sia il nuovo Museo collezione Gianfranco Luzzetti, con dipinti e sculture di periodi compresi tra il XIV e il XIX secolo, che lo spazio espositivo Clarisse Arte, riservato a mostre contemporanee e sede di un centro di documentazione. In più una visita al Museo archeologico e d’arte della Maremma può rappresentare una buona occasione per conoscere in maniera approfondita i segreti di una città poco conosciuta.
Ogni anno Grosseto ospita il Game Fair, unico esempio di festival country in Italia.
Evento dedicato alle attività all’aperto, in cui trascorrere tre giorni immersi nella natura tra gare di tiro sportivo, equitazione e cinofilia. Durante la notte di San Lorenzo, ad agosto, nel centro storico della città sfila la tradizionale processione aperta da un carro trainato da buoi maremmani attraverso il tipico giogo e seguito dai butteri a cavallo, i tradizionali pastori della zona.
Nella vicina frazione di Montepescali, chiamata anche “Balcone della Maremma” per la vista panoramica che si gode dall’alto del borgo, ha luogo ogni anno la Sagra del cinghiale e del tortello, dove poter gustare i piatti della tradizionale cucina maremmana nella piazzetta del paese. I tortelli maremmani, in realtà, sono dei ravioli di pasta ripieni di spinaci o bietole, primo piatto tipico e molto apprezzato in tutta la Maremma.
Poco distante e sulla costa ecco Castiglione delle Pescaia.
Antico borgo di pescatori racchiuso tra il mare e le colline. Una località famosa per belle spiagge e grandi pinete che proseguono fino a Marina di Grosseto, dove si concludono con la magnifica Pineta del Tombolo.
Un interessante giro nel centro storico porta alla scoperta della Rocca risalente al XV secolo e della Chiesa di San Giovanni Battista con il suo caratteristico campanile, all’interno di un edificio che un tempo serviva come deposito di munizioni.
Sul lato orientale del paese era presente il lago Prile che, prosciugandosi, oggi ha lasciato spazio alla riserva naturale della Diaccia Botrona, una delle più significative aree umide d’Italia. I dintorni del borgo sono ricchi di località affascinanti come Vetulonia, una delle più importanti città etrusche, in cui visitare la necropoli e il Museo archeologico, e Punta Ala, lussuosa località turistica con un porto dotato di attrezzature fra le più innovative di tutto il Mediterraneo.
Dal punto di vista enogastronomico, a Castiglione della Pescaia il cinghiale regna sulla tavola, ma sono da provare anche piatti a base di pesce, come il risotto alla Femminelle e il baccalà alla maremmana.
Sempre sulla costa tirrenica toscana si incontra Follonica.
Acque limpide e spiagge dalla sabbia chiara la rendono un’importante destinazione balneare della Toscana, dove poter praticare sport acquatici e immergersi nella natura con numerosi itinerari all’interno della macchia mediterranea.
Qui si trova una delle spiagge più belle d’Italia, quella di Cala Violina, mentre la spiaggia di Torre Mozza, dominata da una torre saracena da cui prende il nome, è abbracciata da un mare cristallino. Questo splendido scenario si completa con la vista dalla spiaggia dell’Isola d’Elba e dell’Isola di Montecristo
Lungo il litorale del golfo di Follonica, e in particolare nei pressi dell’area delle Colline Metallifere, si possono riconoscere ancora oggi i resti degli antichi forni e delle miniere. L’attività estrattiva e metallurgica ha svolto un ruolo significativo in questo territorio e viene testimoniato e documentato sia dal MAGMA di Follonica, museo delle arti in ghisa della Maremma, che dal Parco Nazionale delle Colline Metallifere Grossetane.
Questa zona è punto di partenza ideale per raggiungere facilmente le isole dell’Arcipelago Toscano.
Il mare trasparente, le pinete affacciate su scogliere a strapiombo, le calette nascoste e le grandi spiagge di sabbia morbida sono gli elementi che lo descrivono in modo appropriato.
Secondo la leggenda le isole che compongono l’Arcipelago Toscano erano le gemme della collana di Venere cadute nel Tirreno. Oggi sono ancora un tesoro che viene preservato e tutelato dal Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, che comprende un tratto di mare di oltre 600 chilometri quadrati tra Livorno e il promontorio dell’Argentario.
La più grande delle isole toscane è l’Elba.
Nei suoi oltre duecento chilometri quadrati contiene cultura millenaria, arte e natura e crea un’atmosfera unica dagli scenari straordinari. La sua costa offre spiagge sempre diverse, dalla sabbia dorata ai sassi, fino alla spiaggia nera, il cui colore è dovuto alla presenza di ferro.
L’Elba è ricca di minerali e sin dall’antichità ha rappresentato un importante centro di attività estrattive, prima con gli Etruschi ed in seguito con i Romani. Proprio le testimonianze di questi ultimi si possono ammirare nei golfi più caratteristici dell’isola, dove sorsero le grandiose ville patrizie della Linguella, delle Grotte e di Capo Castello.
A metà del 1500 i Medici realizzarono la città fortificata di Portoferraio, un esempio armonioso tra architettura e mare, mentre subito dopo gli Spagnoli si insediarono a Porto Azzurro e costruirono il maestoso Forte San Giacomo. Napoleone, invece, sotto la sua amministrazione, costruì strade, riorganizzò l’economia mineraria e da un’antica chiesa sconsacrata ricavò un elegante teatro che, in seguito a lavori di restauro, oggi è sede di importanti rassegne culturali.
Avere la possibilità di visitare l’isola di Montecristo rappresenta un’autentica fortuna.
Dalla fine degli anni’80 lo spazio attorno all’isola è diventato una zona di tutela biologica integrale ed è accessibile solo ad un numero limitato di visitatori all’anno, guidati dal personale del Corpo Forestale dello Stato di Follonica.
Da lontano l’isola si presenta come un imponente scoglio percorso da una catena montuosa che conta tre vette principali, il Monte della Fortezza, la Cima del Colle Fondo e la Coma dei Lecci. Le alture scendono sul mare lungo tutta la costa e l’unico approdo possibile è da Cala Maestra, al termine di una stretta vallata alberata dove si trova l’ex Villa Reale, unica costruzione dell’isola.
I sentieri percorribili sono tutti piuttosto impegnativi e consentono di arrivare ai resti del Convento di San Mamiliano, a circa un’ora e dieci di cammino da Cala Maestra, per proseguire fino alla Grotta del Santo, situata a circa 40 minuti dal Monastero, un luogo ideale e caratteristico dove il silenzio regna ovunque.
Nonostante la particolare bellezza dell’isola, qui sono vietate la balneazione, la pesca entro le tre miglia e la navigazione entro mille metri dalla linea di costa. Chiunque voglia visitare l’isola di Montecristo deve contattare l’Info Park che organizza escursioni e visite speciali con guide autorizzate.
In un territorio totalmente pianeggiante si trova l’isola di Pianosa, la più vicina all’Elba.
Una località che per un arco di tempo è stata sede di un penitenziario, istituito nel 1856 dal Granducato di Toscana e rimasto attivo fino al 1998. Questa condizione ha curiosamente salvaguardato l’isola, creando un ambiente naturale unico, dalle acque limpide e da fondali incantevoli, ideali per gli amanti delle immersioni.
La costa di Pianosa alterna tratti rocciosi a splendide baie di arena, la più nota delle quali è Cala San Giovanni, particolare spiaggia di sabbia bianca. Ma a Pianosa è possibile scoprire anche le numerose tracce che hanno lasciato gli insediamenti presenti già dalla preistoria. Tra questi una necropoli dell’età del rame, una villa Romana e le catacombe paleocristiane. La Casa del Parco a Villa Literno è il punto centrale in cui ricevere informazioni sul patrimonio naturale e storico dell’isola.
Un angolo di paradiso è rappresentato dall’isola di Capraia.
Meta perfetta per gli amanti del mare che qui hanno l’occasione di fare gite in barca e scoprire splendide calette o spiagge incantevoli. All’interno dell’isola si viene ammaliati dai colorati frutti del corbezzolo e avvolti dall’odore del mirto.
L’isola mostra ancora oggi le opere di fortificazione costruite al tempo del dominio genovese, come il forte San Giorgio e la torretta del Bagno, mentre nella piazza principale del paese è possibile ammirare la chiesa di San Nicola, al cui interno si trova una statua lignea dedicata al Santo, che è stata recuperata dal mare.
Lasciandosi alle spalle il porticciolo di Marina di Capraia si possono esplorare campi e terreni coltivati dalle aziende agricole locali che producono marmellate, conserve, grappe, formaggi, miele Per approfondire la storia mineraria dell’isola, invece, è consigliata la visita a bordo di una jeep nel Parco di Rio Marina, caratterizzato da crateri argentei e vecchi impianti di lavorazione di quarzo e marmi.
La Sagra del Totano è sicuramente l’evento più importante dell’isola e ha luogo ogni anno a novembre.
La manifestazione si divide in due momenti principali, la gara di pesca del totano e la sagra vera e propria, con stand enogastronomici. Nelle stagioni primaverili e autunnali arriva il Walking Festival, con appuntamenti ed escursioni che consentono di scoprire le bellezze dell’isola a piedi, in compagnia di guide specializzate.
Lasciate le isole si continua a scoprire il versante tirrenico toscano con una peculiarità come la Costa degli Etruschi. Un nome che presenta il territorio costiero preferito dagli Etruschi, che qui hanno lasciato in ogni angolo tracce di zone affascinanti e misteriose.
Una delle principali località di questa costa è Piombino che si distende su un promontorio di fronte alle isole dell’Arcipelago Toscano.
Piombino presenta un centro storico protetto in parte da una bella cinta muraria, che conserva monumenti come le Fonti di Marina, dove si approvvigionavano le navi, la trecentesca e bella Casa delle Bifore, e poi le chiese, tra cui sono da ricordare la Concattedrale di Sant’Antimo e la Cappella della Cittadella.
Le stradine lastricate conducono al maestoso Castello, sede del Museo del Castello e delle ceramiche medievali di Piombino, splendida costruzione il cui nucleo originario risale al 1200. Da Piazza Bovio, la più grande piazza sul mare d’Europa su cui si affaccia Palazzo Appiani, lo sguardo spazia sulla costa e sulle isole dell’Arcipelago.
Piombino è il punto di partenza ideale per scoprire la Costa degli Etruschi.
Da qui si arriva in poco tempo al Parco Archeologico di Baratti e Populonia, un vero e proprio museo della civiltà etrusca a cielo aperto affacciato sul Tirreno. Qui si trovano i resti dell’antica Populonia, l’unica città etrusca costruita sul mare. Nella parte bassa del parco archeologico è possibile visitare le due Necropoli etrusche, San Cerbone e delle Grotte. Nella parte alta, costituita dall’Acropoli di Populonia, si ammirano i templi, gli edifici, i mosaici e le strade dell’epoca romana.
La necropoli monumentale di San Cerbone, l’unica tra quelle etrusche a essere stata costruita in riva al mare, conserva i resti degli edifici adibiti alla lavorazione dei metalli. Sulle colline le aree di cava si alternano alla suggestiva necropoli delle Grotte, costituita da tombe a camera scavate nella roccia
Populonia, infatti, è un’importantissima città etrusca, uno dei dodici centri chiamate Dodecapoli, le città-stato che facevano parte dell’Etruria.
In cima ad una collina circondata dal mare cristallino, l’antico abitato si trova su uno dei promontori che formano il Golfo di Baratti, dove andare alla scoperta di varie calette nascoste.
Si prosegue a nord per Cecina, una cittadina della Costa degli Etruschi di origini antichissime.
Una visita al Museo Civico Archeologico Guerrazzi, allestito nella settecentesca Villa La Cinquantina, permette di scoprire suggestivi reperti arcaici ed etrusco-romani, tra cui monili, oggetti in bronzo, ceramiche e suppellettili. Gli amanti dell’arte classica possono visitare la Villa romana di San Vincenzino, un complesso residenziale che risale al periodo tra il I secolo a.C. e il V secolo d.C, di cui sono visibili i mosaici, i pavimenti e l’intatta cisterna sotterranea.
Cecina è da sempre caratterizzata dal suo stretto rapporto con la costa e la sua Marina. Quest’ultima si presenta come località balneare circondata da vaste pinete marittime secolari che si affacciano sull’arenile lungo quindici chilometri e costituiscono la Riserva Naturale Biogenetica dei Tomboli di Cecina, lunghi cordoni di dune ricoperti da una fitta vegetazione che dalla spiaggia si spingono verso l’interno.
Cecina è un luogo consigliato per assaggiare piatti a base di pesce e di carne da allevamenti locali.
Il territorio è anche attraversato dalla prestigiosa Strada del Vino della Costa degli Etruschi, ed è al centro di produzioni vinicole di qualità, come i vini Bolgheri DOC, Suvereto DOCG e Rosso della Val di Cornia DOCG.
Prima di arrivare a Livorno merita una visita Castiglioncello, antico villaggio etrusco dalle rosse scogliere a picco sul mare e dalle spiagge e calette bagnate dall’acqua trasparente. Il mare che circonda la costa rocciosa tra Chioma a Castiglioncello e le lunghe distese di spiaggia tra Rosignano e Vada, sono noti per la ricchezza dei fondali. Uno dei luoghi preferiti da pescatori e appassionati di snorkeling assieme agli amanti della vela e del windsurf.
Castiglioncello è divenuta nel tempo un centro culturalmente molto vivace e lo continua a testimoniare il Castello Pasquini, in cui ogni anno si svolgono manifestazioni culturali, rassegne di danza, premi letterari e filosofici. In tema di eventi, il Foodies Festival si svolge a Castiglioncello e nelle frazioni limitrofe nel periodo primaverile. Si tratta di un appuntamento dedicato al gusto e alle ricette della tradizione, mentre gli amanti della cucina marinara vengono allietati a giugno con la storica Festa del Pesce.
Un grande rapporto tra mare e cultura viene presentato da Livorno.
Una città di porto che, attraverso i secoli, ha visto nello scambio di culture una risorsa da valorizzare continuamente. Lo racconta la sua storia, divenendo nel 1600 una città di accoglienza per tutti i perseguitati religiosi, politici o razziali, e arricchendosi dell’intraprendenza e delle usanze di svariate nazioni straniere. Testimonianze ancora vive negli edifici di culto, negli archivi e nella gastronomia della città.
Nel cuore della città si può visitare la Cattedrale di San Francesco, Duomo di Livorno, mentre passeggiando per i vicoli storici si incontra Piazza Grande e Piazza delle Repubblica, detta il Voltone. Una scoperta particolare della città avviene seguendo un itinerario chiamato la Piccola Venezia, fatto di canali da percorrere in battello che conduce fino ai luoghi rinascimentali del centro città.
Uno dei simboli di Livorno è il monumento dei quattro Mori, vicino al porto.
A guardia di quest’ultimo, c’è la Fortezza Vecchia, in cui spicca il maestoso Mastio di Matilde, unito per vie d’acqua alla Fortezza Nuova, cuore del centro cittadino. Ma un’altra bellezza che si trova in città è sicuramente la Terrazza Mascagni con il suo particolarissimo pavimento a scacchiera bianco e nero, mentre il Museo Mascagnano, dedicato alla musica è ospitato nello storico Teatro Goldoni.
La scoperta della città si potrebbe concludere con una passeggiata tra i villini liberty del quartiere Ardenza, alle spalle del lungomare. Non può mancare una visita dell’imponente tempio del gusto di Livorno, il grande Mercato delle Vettovaglie, considerato uno dei più grandi mercati storici d’Europa.
Il piatto principe della cucina livornese è il Cacciucco che non è solo una semplice zuppa di pesce, ma un insieme di diversi pesci, come se rappresentasse un miscuglio di genti, un piatto della fratellanza.
Tra il tipico street-food locale, invece, si trova il 5 e 5, una torta salata di ceci fra due fette di pane francese.
Ogni anno, a metà giugno, si svolge il Cacciucco Pride, tre giorni di festa per celebrare il famoso piatto tipico della cucina povera livornese. A fine luglio, invece, si celebra la festa più partecipata dell’estate livornese, Effetto Venezia, che per cinque serate anima il cuore antico della città, il quartiere La Venezia, caratterizzato da ponti e canali navigabili.
Nel mare di fronte a Livorno si affaccia l’isola di Gorgona, la più piccola dell’Arcipelago Toscano, quasi interamente montuosa e riccamente coperta dalla tipica macchia mediterranea. Una parte dell’isola è attualmente sede di un penitenziario, realizzato come succursale di quella di Pianosa e ospitato a Villa Margherita, costruita sui resti di antichissimi insediamenti etrusco-romani. L’accesso all’isola è consentito a tutti, ma severamente regolato nel numero di un centinaio di persone al giorno. Le escursioni all’isola si possono effettuare solo tramite una guida e non è possibile muoversi individualmente.
L’isola di Gorgona si trova nel cuore del cosiddetto Santuario Internazionale dei Cetacei, dove è facile ammirare delfini e balene e per questo motivo le sue acque sono oggetto di continui studi. Lungo la costa si incontrano meravigliose insenature e baie come Costa dei Gabbiani e Cala Scirocco, dove si apre la Grotta del Bue Marino, mentre il centro principale dell’isola è costituito da un antico borgo di pescatori in cui risiedono una settantina di persone.
Da Livorno si prosegue in direzione di un’altra tappa fondamentale come Pisa.
Una città dagli incredibili profili storici che raggiunse il culmine all’epoca delle Repubbliche Marinare. Un periodo, questo, che permise di rendere il centro della città un cuore di tesori artistici, in cui risaltano chiese romaniche e gotiche.
A partire dal Battistero fino al Camposanto Monumentale, che si affaccia su Piazza dei Miracoli articolando i suoi 130 metri in 43 arcate cieche. La Cattedrale, fondata nel 1063, è il capolavoro assoluto dell’architettura romanico-pisana, mentre alle sue spalle non smette mai di stupire la famosa Torre pendente.
Muovendosi tra vicoli e lungarni si scoprono altri gioielli architettonici come Santa Maria della Spina, la sede della Scuola Normale in Piazza dei Cavalieri e le esposizioni di Palazzo Blu. Da non perdere la passeggiata ad alta quota lungo il camminamento delle Mura, che con i suoi undici metri di altezza, offre la possibilità di osservare la città da un’inedita prospettiva.
Ma non solo centro storico.
La natura che circonda la città è una piacevole scoperta con il Parco Naturale di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli. La Tenuta di San Rossore, il cuore del parco, è la più grande pineta d’Europa e si estende fino al mare, tra boschi di lecci, pini marittimi e dune da scoprire a piedi o in bicicletta.
Percorrendo il viale D’Annunzio da Pisa verso il mare si arriva a Marina di Pisa, presentata da uno scenario singolare, da un lato la lunga curva dell’arenile della Tenuta di San Rossore, alle spalle il profilo delle Alpi Apuane e di fronte la linea dell’orizzonte che si perde verso il mare.
Il mese di giugno è ricco di eventi storici a Pisa, come la Luminara, il Palio di San Ranieri, il Gioco del Ponte e la singolare Regata delle Antiche Repubbliche Marinare. Un’antica tradizione della Repubblica Pisana che rivive dal 1956 in una competizione in cui, ogni quattro anni, si affrontano sull’Arno le imbarcazioni delle antiche repubbliche.
Il percorso sulla costa tirrenica toscana continua in Versilia, un lembo di costa che si estende per una ventina di chilometri, tra colline coltivate a ulivo e vite, lidi sabbiosi e ricca vegetazione mediterranea. La presenza di siti archeologici, borghi medievali e fortezze sono segni di un passato che ha delineato le principali città.
Tra queste Viareggio, situata fra il mare e le vette delle Alpi Apuane, è sicuramente la città più importante della Versilia.
Villa Argentina e il Caffè Margherita si annoverano tra gli elementi più notevoli da menzionare. Nel centro di Viareggio si trova il Museo delle Marineria, un percorso affascinante per scoprire la vita e il lavoro dei marinai. A questo si aggiungono i Musei Civici di Villa Paolina e le raffinate decorazioni art-deco che caratterizzano le ville sparse in tutta la città.
Viareggio ha un rapporto quasi simbiotico con il Carnevale. Una tradizione che rivive ogni anno attraverso la sfilata dei carri allegorici di cartapesta, con spettacoli che attraggono turisti da tutto il mondo. Dopo la sfilata il divertimento continua con i rioni, ovvero le feste che in ogni weekend del Carnevale coinvolgono a turno i quattro quartieri della città con maschere, musica e danze.
La città inoltre ha dedicato alla sua storica manifestazione la Cittadella del Carnevale, un grande parco urbano dove lavorano i maestri della cartapesta, gli artigiani viareggini che costruiscono a mano i giganteschi carri allegorici.
Una delle zone più rappresentative è il Mercato di Viareggio.
Un centro rionale dove tuffarsi nei sapori e nei profumi della cucina locale, tra le ricette che vengono dal mare, come l’immancabile caciucco oppure gli spaghetti alla marinara e allo scoglio.
Si procede verso nord arrivando a Pietrasanta, affascinante città di origine medievale dalla vocazione artistica che ha radici antichissime ed è strettamente connessa alla lavorazione del marmo. A ricordarlo bastano la presenza di vecchi laboratori e le raffinate decorazioni delle tante chiese che arricchiscono le strade e le piazze del centro.
Proprio tra le chiese spicca il notevole Duomo di San Martino che, affacciato sulla bellissima Piazza Duomo, conserva al suo interno pregevoli opere. Sulla stessa piazza si trova il Teatro Comunale e la Chiesa di Sant’Agostino, che oggi ospita il Museo dei Bozzetti Pierluigi Gherardi, che conserva una raccolta di 700 bozzetti in gesso di sculture di artisti italiani e stranieri.
Valdicastello, piccolo borgo nel comune di Pietrasanta, permette di visitare la casa natale di Giosuè Carducci, dedicata alla memoria del poeta, dove sono presenti arredi, ricordi e pannelli illustrativi relativi alla sua vita.
L’estate è il periodo migliore per recarsi a Pietrasanta, quando in città si moltiplicano mostre e rassegne d’arte, così come gli spettacoli nella Parco della Villa Versiliana a Marina di Pietrasanta. A novembre si festeggia il patrono con la fiera di San Martino e nella splendida cornice del centro storico ha luogo la mostra mercato con espositori e produttori del settore alimentare provenienti da tutta Italia.
Continuando a risalire la costa si incontra la Riviera Apuana, caratterizzata da spiagge finissime di sabbia e da maestose montagne di marmo. Una litorale in cui alternare rilassanti giornate di mare ad escursioni sulle meraviglie della montagna.
In una conca naturale incastonata tra le Alpi Apuane si inserisce Massa.
Una graziosa cittadina, il cui centro è caratterizzato dall’imponente presenza del Palazzo Ducale di Piazza degli Aranci e dal Museo Diocesano, dove si possono ammirare opere che rappresentano la storia artistica e religiosa della città, tra cui il trittico di Bernardino del Castelletto, il tesoro della Cattedrale, e altre espressioni di devozione popolare.
Dal Castello Malaspina si gode uno dei più bei panorami sulla città, sulle Apuane e sulla riviera, mentre gli amanti dell’architettura moderna e contemporanea possono ammirare la chiesa di San Sebastiano e continuare la visita con il Teatro Guglielmi e l’antica Chiesa della Misericordia,
Uno degli eventi più sentiti della città ha luogo il 4 ottobre con la Festa di San Francesco d’Assisi, patrono di Massa. Oltre alla tradizionale celebrazione liturgica, le strade si riempiono di bancarelle e visitatori. Tra le specialità culinarie del luogo la celebre Torta di riso, simbolo della cucina locale e preparata nel periodo pasquale, ma da assaggiare anche la torta d’erbi, di castagnaccio e di pecorino accompagnate da un buon calice di vino Candia dei Colli Apuani.
Nella Riviera Apuana si presenta un altro piccolo gioiello come Carrara, da sempre conosciuta come la città del marmo.
L’identità di questo antico centro si lega a questa pietra limpida che si estrae dalle cave presenti in questa zona sin dall’epoca romana.
Cuore della città è Piazza Duomo, dove si trova la Collegiata di Sant’Andrea, divenuta in seguito splendida Cattedrale con una facciata interamente rivestita di marmo bianco alternato a delle fasce di marmo nero di Colonnata. Il Castello dei Malaspina è un importante emblema di Carrara, rocca difensiva trasformata nel tempo in una stupenda residenza signorile, sede dell’Accademia di Belle Arti.
Il Museo Civico del Marmo consente di approfondire meglio storia e vocazione della città.
Il suo spazio espositivo si divide in sei sezioni interne e un’area esterna che offrono un’immagine affascinante del patrimonio locale, spaziando dall’archeologia romana e storia del territorio fino ad illustrare le tecniche più innovative di scultura moderna in marmo e altri materiali
Nella spettacolare cornice delle cave di marmo, ad agosto, si può assistere ad un evento particolare. Si tratta della Rievocazione Storica della Lizzatura, antico metodo con il quale i cavatori trasportavano i blocchi di marmo, che facevano scivolare sopra legni insaponati e in seguito trasportati a valle con l’aiuto dei carri trainati da buoi.
Ed è sempre legata al marmo la produzione di uno dei prodotti della gastronomia locale più conosciuti al mondo, il lardo di Colonnata IGP.
Il prodotto viene ricavato dalla parte grassa del dorso del maiale, lavorato con erbe aromatiche e lasciato stagionare all’interno di apposite conche di marmo. Un’autentica prelibatezza che ha assunto la denominazione del luogo dov’è portato a stagionare, ovvero Colonnata, un minuscolo borgo di cavatori delle Alpi Apuane, circondato da singolari cave di marmo.
La visita di Carrara si può concludere con una gita nel Parco delle Alpi Apuane, le cui vette circondano la città. Questa catena montuosa, unica per le sue caratteristiche, si sviluppa per 60 chilometri ed è conosciuta sia per la bellezza dei propri marmi, che per le profondità che si aprono tra le montagne e gli splendidi panorami che si estendono dalle cime candide fino alla costa tirrenica
Tra le Alpi Apuane e l’Appennino Tosco-Emiliano si trova un territorio incantevole tutto da scoprire, la Garfagnana.
Qui la natura domina incontrastata, con foreste che sono ancora incontaminate e vette che superano i 2000 metri. La punta più alta della Toscana svetta proprio in Garfagnana ed è il Monte Prado, che nei pressi di Sillano tocca i 2054 metri di altezza. Protetti dalle montagne, tanti piccoli e grandi centri, uniti nel regalare panorami splendidi e curiosità uniche.
E tra questi ecco Castelnuovo di Garfagnana, capoluogo e cuore verde della Garfagnana. La Rocca Ariostesca è il simbolo della cittadina e regna sula piazza principale del centro storico con la sua mole a trapezio. Attualmente ospita gli uffici comunali, l’archivio storico e il Museo Archeologico del Territorio della Garfagnana.
Di notevole interesse è anche il Duomo, intitolato ai Santi Pietro e Paolo e costruito nel 1500 sulle rovine di una chiesa romanica dell’XI secolo. All’interno si trovano la Pala di San Giuseppe e un Crocifisso Ligneo del XV secolo noto come Cristo Nero. Nelle vicinanze del paese è da vedere anche la Fortezza di Mont’Alfonso, costruita alla fine del Cinquecento come ultimo presidio del Ducato di Ferrara.
Tra le principali manifestazioni organizzate nel mese di agosto si annoverano la Settimana del Commercio, che offre una serie di eventi, spettacoli e mostre per dieci giorni nel periodo di Ferragosto e il Festival della Magia e dell’Illusionismo. Ma l’evento centrale dell’anno culturale del paese è il Festival dell’International Academy of Music of New York, che porta in Garfagnana a giugno e luglio alcuni tra i migliori interpreti di musica da camera della scena internazionale.
I piatti caratteristici da assaggiare sono la zuppa, le torte o le insalate preparate con il farro della Garfagnana IGP, un cereale antichissimo alla base dell’alimentazione delle popolazioni Romane. Altra eccellenza locale e ingrediente di molti piatti è la Farina di neccio DOP.
Tra le ricette tipiche i manafregoli, farina di neccio cotta con il latte, il castagnaccio e il pane di patate della Garfagnana.
Segue Borgo a Mozzano, famoso per la presenza del Ponte della Maddalena, magnifica e un po’ visionaria struttura medievale. Fatto costruire da Matilde di Canossa, è conosciuto da tutti come il Ponte del Diavolo. La marcata asimmetria delle sue arcate è spiegata da una leggenda sulle sue origini.
Si narra che questa grande struttura fosse stata costruita con l’aiuto del demonio che, in cambio della costruzione del ponte, avrebbe preteso l’anima di chi per primo l’avesse attraversato. I paesani, per aggirare l’accordo, avrebbero fatto fare la passerella inaugurale sul ponte a una capra e il Diavolo, per rivalsa, avrebbe modificato così l’ampiezza delle arcate.
Nel centro, il nucleo antico del paese si snoda attorno a tre vie principali, su cui si affacciano palazzi medievali circondati da orti e giardini. Come in tutta la Garfagnana, il paese e le sue frazioni sono caratterizzati dalla presenza di belle e antiche chiese medievali, tra cui la Chiesa di San Jacopo, riconoscibile grazie alla sua imponente torre campanaria.
Degno di nota anche il Convento di San Francesco, con la chiesa barocca e l’elegante chiostro cinquecentesco.
Periodicamente Borgo a Mozzano è palcoscenico di una serie di interessanti manifestazioni. Per gli amanti dei fiori ecco la Biennale dell’Azalea, una mostra mercato che si svolge in aprile. Molto sorprendente è anche la Sagra del Baccalà, organizzata ogni primo maggio nella frazione di Anchiano in collaborazione con la città norvegese di Aalesund.
La secolare tradizione norcina della Garfagnana si rispecchia nel Biroldo, l’unico salume a livello regionale ottenuto utilizzando in maniera esclusiva la testa del maiale, conferendogli grande morbidezza e delicatezza.
Da qui si procede verso sud arrivando a Lucca.
Soprannominata la Città dalle 100 chiese, per la sua incredibile collezione di luoghi di culto, le vicissitudini storiche hanno reso Lucca una splendida isola fortificata, che conserva all’interno delle sue mura un vero e proprio patrimonio artistico e architettonico.
Ed è proprio la splendida ed intatta cinta muraria che accoglie i visitatori, con i suoi oltre quattro chilometri e dieci baluardi che rappresentano ancora oggi un meraviglioso ed unico punto di vista sulla città. Uno dei tesori di Lucca è sicuramente il Duomo di San Martino, con la sua facciata romanica che colpisce per la sua asimmetria
Lucca è diventata un vero e proprio scenario fantasy.
Ogni anno ad ottobre, tra le strade della città, va in scena il Lucca Comics & Games, la più importante fiera italiana dedicata al fumetto, all’animazione e ai giochi di ruolo. Una manifestazione che fa delle antica mura e delle strette strade un coloratissimo carnevale fuori stagione. Negli ultimi anni, d’estate, la città è diventata un importante punto di riferimento per quanto riguarda la musica, grazie al Lucca Summer Festival che vede esibirsi in città alcuni tra i più quotati artisti del panorama internazionale.
Spostandosi nella zona della Valdinievole si incontra una località affascinante come Montecatini Terme, che deve la sua notorietà alla proprietà terapeutiche delle sue acque, alla raffinatezza degli edifici e al patrimonio architettonico costruito intorno alle sorgenti.
Qui la salute e il benessere regnano sovrani. Le Terme di Montecatini devono la loro fama alle acque che fluiscono dalle profondità del suolo e che dopo un lungo tragitto attraverso depositi di calcare e argilla sgorgano in stabilimenti termali immersi in parchi meravigliosi.
Alcuni degli appuntamenti più importanti della vita artistica e culturale di Montecatini Terme si svolgono tra giugno e settembre, tra cui Estate Regina, rassegna di concerti premi ed eventi legati al mondo della musica classica, molti dei quali si svolgono all’interno del Teatro Verdi.
A pochi passi da Montecatini si trova Monsummano Terme, contraddistinta dalla presenza della grotta Giusti, una galleria sotterranea custodita in un parco secolare e tanto meravigliosa da essere stata definita dal maestro Giuseppe Verdi come l’ottava meraviglia del mondo.
In questo territorio sono assolutamente da provare le cialde di Montecatini, un delizioso biscotto a cerchio, realizzato da due sfoglie con al centro una farcitura di mandorle, perfetto per accompagnare del té o dei vini dolci.
Dopo aver rilassato il corpo e la mente si fa un piccolo viaggio nella cultura con Pistoia.
Seducente città offre un percorso ricco di chiese, chiostri, palazzi, musei e monumenti che ruotano intorno a una piazza del Duomo tra le più affascinanti d’Italia.
Proprio quest’ultima è ancora oggi circondata dai principali edifici che nei secoli hanno caratterizzato la vita politica e religiosa della città, come il Palazzo Comunale, la Cattedrale di San Zeno, e il Palazzo dei Vescovi. La caratteristica Piazza della Sala appartiene al nucleo più antico, che include diversi edifici sacri a testimonianza della centralità della religione nella storia di Pistoia.
Tra le strade di Pistoia si scoprono altre opere inaspettate e preziose come l’Ospedale del Ceppo, la pieve di Sant’Andrea, o ancora la Chiesa del Tau, completamente decorata di bellissimi affreschi medievali. Un altro particolare edificio religioso è la chiesa di San Giovanni Fuorcivitas, decorata all’esterno da marmi bianchi e neri, mentre poco oltre si può raggiungere il complesso della chiesa di San Filippo Neri e della Biblioteca Fabroniana.
Ma per conoscere ancora meglio Pistoia è necessario uscire dal centro della città e scoprire i colli che la circondano, da esplorare perdendosi tra i sentieri dell’Ecomuseo della Montagna Pistoiese.
Le famose stazioni sciistiche, tra cui Abetone e Doganaccia, sono frequentate ogni anno da appassionati di sci e snowboard.
Queste vette, però, sono ideali anche per il trekking e tra i percorsi più interessanti ci sono quelli del Monte Gomito, del Monte Cimone e del Libro Aperto, nonché i percorsi che portano ad ammirare i suggestivi laghi Nero e Scaffaiolo.
Gli amanti della musica possono visitare Pistoia nel mese di luglio, in occasione del Festival Pistoia Blues in piazza del Duomo, mentre chi preferisce il folklore può fermarsi a seguire la Giostra dell’orso, che ripropone le imprese gloriose di un torneo medievale in costume.
Una specialità da gustare a Pistoia è la zuppa del carcerato, a base di pane raffermo e brodo di carne, una delle ricette più caratteristiche dell’area. Il nome deriva da un fatto storico, poiché un tempo il piatto veniva cucinato per i prigionieri del carcere cittadino. Si conclude il pasto con gli originali confetti «a riccio» di Pistoia, ottenuti seguendo antichi sistemi di lavorazione.
Si prosegue per Prato, una città in cui avviene l’incontro tra il fascino antico del centro storico e le strutture moderne.
Una forte combinazione che ha fatto diventare Prato una moderna cittadina multiculturale. E come ogni città in fermento la conoscenza passa anche attraverso quella delle sue comunità. Quella cinese qui è importante e ben radicata nel territorio.
Una delle prime cose che attirano l’attenzione all’interno della cerchia muraria è il Castello dell’Imperatore, unica testimonianza storica di architettura sveva nell’Italia centro-settentrionale. A poca distanza Piazza Duomo ospita la Cattedrale di Santo Stefano, sulla cui estremità destra della facciata spicca il singolarissimo disco del pulpito esterno di Donatello e Michelozzo.
Una passeggiata nel centro storico permette di visitare il Palazzo Pretorio, le chiese di San Francesco, di San Domenico, di Sant’Agostino e dello Spirito Santo, concludendosi al Museo dell’Opera del Duomo, dove sono custodite opere di grandi artisti come Filippo Lippi, Donatello, Michelozzo. Vale la pena soffermarsi anche alla Fontana del Bacchino, monumento simbolo della città. L’originale è conservato all’interno del cortile del Municipio, mentre quella che si può osservare nella piazza del Comune è una copia del Novecento.
Per completare la visita nel centro è consigliabile il Museo del Tessuto, singolare e istruttiva espressione della storia tessile della città. All’interno del Museo sono conservati campioni che vanno dal V secolo fino ai nostri giorni. L’edificio che ospita il museo è un monumento di archeologia industriale, trattandosi dell’unico grande complesso produttivo ottocentesco ancora esistente all’interno delle mura medievali.
A Prato la pasticceria è un’arte e i pasticceri dei veri artisti premiati a livello mondiale con i prodotti come la torta sette veli, dolce formato da un fondo di morbido savoiardo al cioccolato e gianduia ai cereali, una mousse al cioccolato fondente , bavarese di nocciole pralinate e sfoglie di cioccolato, e i celebri Cantuccini di Prato con la mandorla.
Su queste note dolci si arriva in una culla artistica come Firenze.
Meta imprescindibile in un viaggio in Toscana ed eccezionale patrimonio di tesori artistici. Tra una passeggiata lungo gli incantevoli lungarni oppure tra i vicoli dell’Oltrarno e nelle stradine di San Niccolò si viene proiettati come per incanto in un’altra epoca. Proseguendo la passeggiata verso il fiume Arno, ci si ritrova ad attraversare in tutto il suo splendore Ponte Vecchio, uno dei più antichi di Firenze, che ospita sui suoi lati botteghe di orafi e artigiani di pietre preziose. Sono i percorsi attraversati da Dante, Leonardo, Michelangelo, Donatello che hanno fatto di questa città il cuore di una cultura da tenere sempre viva.
Un centro storico dove è impossibile non rimanere estasiati dalla bellezza che lo caratterizza.
L’incantevole e maestosa Cattedrale di Santa Maria del Fiore ed il Battistero di San Giovanni, dedicato al patrono della città, sono solo alcuni esempi. Altro simbolo della città è senza dubbio Palazzo Vecchio o Palazzo della Signoria, oggi sede dell’amministrazione comunale. Le sale affrescate, i cortili e gli stemmi conducono in un tempo lontano dal fascino indescrivibile.
Le piazze, le chiese e perfino le strade di Firenze sono contrassegnate delle opere dei grandi artisti del passato. Il centro cittadino, inoltre, ospita musei unici al mondo. La straordinaria collezione della Galleria degli Uffizi offre la possibilità di ammirare da vicino alcuni dei capolavori più amati di sempre, come la Nascita di Venere e la Primavera di Botticelli, il Tondo Doni di Michelangelo o lo Scudo con testa di Medusa di Caravaggio. La Galleria Palatina, a Palazzo Pitti, raccoglie le pitture dei “secoli d’oro”, merita una visita anche per le cornici e gli esuberanti arredi.
Da non perdere è il Bargello, con le sculture di Donatello, del Verrocchio, di Michelangelo, per la maggior parte provenienti dalla raccolta mediceo-granducale.
Tra gli eventi da non perdere a Firenze rientrano sicuramente i Fuochi di San Giovanni. Ogni anno il 24 giugno, in occasione della festa patronale, il cielo prende vita grazie a un vivace spettacolo pirotecnico visibile dai lungarni. Nell’arco della giornata, le vie del centro ospitano sbandieratori e cortei storici. La festività locale coincide anche con la finale del Calcio storico fiorentino, una vivace versione medievale del calcio che si svolge in Piazza Santa Croce. In estate la musica è protagonista con grandi festival come il Firenze Rocks e il Musart, che portano in città i concerti dei grandi artisti internazionali.
Firenze è la patria della bistecca, rigorosamente servita al sangue.
Ma qui si possono gustare altre specialità, tra cui il lampredotto, un taglio di carne “povero” da mangiare come street food e accompagnato dalla tipica salsa verde a base di prezzemolo, uovo sodo, capperi e acciughe. Forni, laboratori e pasticcerie, in base alla stagione, mostrano in vetrina la schiacciata alla fiorentina, con o senza farcitura alla crema, la schiacciata con l’uva e lo zuccotto, un semifreddo farcito con ricotta, granelli di cacao e scorza di agrumi.
Proseguendo verso sud ci si immerge tra le colline del Chianti.
Una dolce catena ondulata indissolubilmente legata ai vini prodotti in queste zone. I vitigni di Sangiovese, alla base del Chianti Classico, si distribuiscono sulle colline di questo territorio, lasciando spazio a paesi e a borghi arroccati le cui vie emanano i profumi delle cantine.
Un vino che si sposa perfettamente con prodotti gustosi come gli affettati e con piatti locali che recuperano alimenti che tradizionalmente sfamavano i poveri, come ribollita, collo ripieno, fegatini di poll, oggi nobilitati al punto da diventare prelibati ingredienti delle più raffinate cucine internazionali. Un sistema ideale per non perdersi neanche una tappa in questa zona, è attraversarla percorrendo la Chiantigiana, la strada che da Firenze giunge a Siena tanto amata dai motociclisti.
Non solo vino, questa una terra che ha visto passare antiche popolazioni, illustri artisti e architetti e che vede oggi numerose collezioni di arte sacra e di opere interessanti.
Spettacolare è il Chianti Sculpture Park, che unisce le bellezze paesaggistiche di quest’area con creazioni e installazioni di artisti di ogni parte del mondo.
Prima di arrivare a Siena è necessario fare visita a due altre perle della Toscana.
La prima è San Gimignano, uno splendido borgo medievale dominato da un’incredibile quantità di torri, tanto da fregiarsi dell’appellativo di “Manhattan del Medioevo”. Da ammirare anche il Duomo considerato uno dei più prestigiosi della Toscana, con al suo interno opere del Ghirlandaio e di Jacopo della Quercia.
Interessante anche il Palazzo Comunale, che accoglie il Museo civico e la Pinacoteca, in cui si possono ammirare opere di artisti come Pinturicchio, Benozzo, Gozzoli, Sempre all’interno di questo è possibile visitare la sala di Dante con la Maestà di Lippo Memmi e accedere alla Torre del Podestà, che coi suoi 54 metri è la più alta di San Gimignano sin dal 1311, anno della sua erezione.
Obbligatoria una sosta presso il Centro di documentazione e degustazione del vino e dei prodotti locali Vernaccia di San Gimignano, con il suo banco dell’assaggio e il percorso multimediale per scoprire la storia del vino attraverso immagini, luci, suoni, video e visori con filmati a 360 gradi. La Vernaccia è un pregiato vino bianco prodotto solo su questi colli e anche il primo vino bianco toscano a fregiarsi della Denominazione di origine controllata.
La seconda è Volterra.
Una città dall’aspetto medievale, dove è ancora possibile gustare l’atmosfera di un borgo antico, conosciuto da secoli per la lavorazione dell’alabastro i cui manufatti costituiscono oggi uno dei più importanti prodotti dell’artigianato italiano.
Volterra è ricchissima di testimonianze artistiche, da ammirare passeggiando per le vie del centro storico e visitando i musei cittadini, come quello Etrusco, la Pinacoteca e il Museo d’Arte Sacra. La camminata prosegue verso Piazza San Giovanni con la Cattedrale di Santa Maria Assunta ed il Battistero di San Giovanni, importanti esempi dell’architettura medievale e cuore artistico e religioso della città.
Vicino alla cattedrale, si innalza il Palazzo dei Priori nella piazza omonima.
L’edificio, iniziato nel 1208, è il palazzo comunale più antico della Toscana. Nei dintorni di Volterra meritano una visita borghi come Montemiccioli, un piccolo castello costruito sulla linea di confine fra il territorio di Volterra e quello di San Gimignano, oppure Saline di Volterra che deve il suo nome ai depositi di salgemma racchiusi nel suo sottosuolo.
A marzo Volterra diventa il palcoscenico della Mostra Mercato del Tartufo Marzuolo e dei prodotti tipici della zona, mentre a ottobre torna ogni anno Volterragusto con i suoi numerosi appuntamenti, dedicati al tartufo e non solo. Tra questi, quello forse più amato è il Palio dei Caci, una divertente sfida che vede le Contrade di Volterra impegnate nel far ruzzolare una forma di formaggio nel minor tempo possibile nel percorso allestito lungo la ripida Via Franceschini.
Si arriva a Siena accolti da un armonioso equilibrio medievale.
Rimasta intatta per secoli, Siena si mostra oggi in buona parte come appariva nel 1300. La conservazione di un patrimonio architettonico medievale unico e coerente è una delle ragioni principali per visitare una città splendida come questa.
Proprio il Medioevo fu l’epoca di massimo splendore in cui la città iniziò a disegnare la sua forma attuale. In poco tempo venne eretto lo splendido Palazzo Comunale con l’altissima Torre del Mangia, considerata una delle torri più antiche e alte d’Italia; venne lastricata la bellissima Piazza del Campo con le nervature di travertino a disegnarne la caratteristica forma a conchiglia.
La piazza è ben nota in tutto il mondo per accogliere due volte all’anno il Palio delle Contrade, frutto di misteriose e spettacolari usanze tramandate nei secoli Una corsa a cavallo disputata in Piazza del Campo, pieno centro storico, dalle contrade della città. A dicembre la stessa piazza ospita il Mercato del Campo, mentre il complesso del Santa Maria della Scala, uno dei primi ospedali d’Europa, organizza mostre ed esibizioni capaci di incuriosire turisti italiani e stranieri.
Nei dintorni di Siena si trovano alcune delle località più belle della Toscana come il territorio di Asciano, caratterizzato da calanchi che formano il tipico paesaggio “lunare” delle Crete Senesi.
Il colore di questa area può variare dal blu al grigio, grazie alla presenza di creta mista a salgemma e gesso. Tra le ondulate colline di questa zona nasce il pregiato tartufo bianco, protagonista di un museo e di una sagra annuale. Immancabile poi una visita al castello di Monteriggioni, descritto anche da Dante Alighieri nella Divina Commedia.
Tra le tante tradizioni di questa antichissima città non si può dimenticare la cucina, in particolare Siena vanta la più vasta e gustosa tradizione dolciaria di tutta la Toscana. Dai ricciarelli, dolce tipico a base di mandorle, zucchero, albume d’uovo, al panforte, dolce natalizio a base di mandorle e frutta candita, fino ai budini di riso.
L’itinerario toscano si conclude con un’altra bellezza come la città di Arezzo.
Situata in un territorio in grado di offrire un patrimonio naturalistico e artistico molto vasto in un’area straordinariamente concentrata. Una volta arrivati nel cuore del centro storico si resta completamente ammaliati dalla sua chiesa più famosa, la Basilica di San Francesco. Il suo interno conserva il ciclo di affreschi della Leggenda della Vera Croce di Piero della Francesca, un capolavoro rinascimentale di incredibile valore.
Poi seguono una serie di magnifici elementi che contraddistinguono la città. Un altro gioiello di arte e architettura è il Palazzo dei Priori, oggi divenuto sede del Comune. All’interno del Duomo di San Donato spiccano per bellezza le vetrate colorate di Guillame de Marcillat e la Maddalena di Piero della Francesca, mentre accanto alle torri medievali si erge l’imponente Loggiato Vasariano, che circonda Piazza Grande.
Nella Basilica di San Domenico, inoltre, è conservato un crocifisso in legno di Cimabue.
Da non perdere il Mudas, Museo Diocesano d’Arte Sacra di Arezzo, allestito all’interno del Palazzo Vescovile, che custodisce opere pittoriche dal XV fino al XIX secolo.
Arezzo è una città in cui esistono ancora antiche tradizioni e un modo per viverle può essere durante il penultimo sabato di giugno o la prima domenica di settembre, quando Piazza Grande diventa lo scenario della Giostra del Saracino, un torneo cavalleresco di origini medievali. Più frequente è l’appuntamento mensile che vede accendersi la stessa piazza, ogni primo week end del mese grazie alla Fiera antiquaria. E tra le tradizioni culinarie assolutamente da non perdere sono le pappardelle all’aretina, un piatto con sugo di anatra, irrinunciabile nel periodo invernale, soprattutto durante le festività natalizie.
Alessandro Campa
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