latte scartato

Che c’entra il latte scartato con i cambiamenti climatici?

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Come il latte di scarto potrebbe essere l’ingrediente chiave

Quando si parla di lotta al cambiamento climatico, si parla sempre di cattura del carbonio: una tecnologia che potrebbe eliminare l’anidride carbonica dall’atmosfera, ma che non è stata ancora sviluppata su larga scala.

Il trucco sarebbe quello di trovare il materiale giusto in grado di legarsi agli atomi di carbonio rilasciati nell’aria.

Ed è questo che dicono di essere riusciti a fare gli scienziati della Clarkson University: affermano di aver trovato il migliore materiale tra quelli testati finora.

Quale sarebbe? Il latte scartato.

La ricerca che lo racconta, che è stata pubblicata sulla rivista Advanced Sustainable Systems, spiega che il latte potrebbe aiutarci non solo a controllare le emissioni di carbonio ma anche a prevenire lo spreco alimentare – che, tra l’altro, contribuisce esso stesso a creare le emissioni.

Attualmente, le aziende lattiero-casearie buttano via 50 milioni di galloni di latte (equivalenti a quasi 190 milioni di litri) in eccedenza perfettamente buoni ogni anno, secondo un comunicato stampa di Clarkson inerente lo studio.

Invece di buttarlo e sprecarlo, quel latte potrebbe essere usato.

Gli scienziati, infatti, hanno scoperto che è una fonte molto economica di carboni attivi – ovvero il materiale poroso che si attacca al carbonio – che sono più rispettosi dell’ambiente rispetto ad altre fonti in fase di esplorazione.

Il latte in polvere può essere convertito in carboni attivi avanzati con la giusta porosità e chimica superficiale per assorbire la CO2“, ha detto il coautore dello studio e chimico della Clarkson Mario Wreidt nel comunicato, “consentendo un controllo molto migliore rispetto agli attuali materiali utilizzati per questo processo, come gusci di cocco o carbone”.

I caseifici, inoltre, sono responsabili delle emissioni di gas serra noti, grazie in non piccola parte alle emissioni provenienti dalle mucche.

Usare i latticini per aiutare a combattere il cambiamento climatico, quindi, non solo è interessante ma anche giusto – senza contare che conviene anche agli stessi agricoltori: “Questo uso del latte di scarto potrebbe effettivamente essere una spinta per l’industria lattiero-casearia”, ha spiegato Wreidt.

 

 

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