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Che cos’è l’ecocidio? Potrebbe essere punito per legge?

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Gli avvocati internazionali stanno cercando di capire come rendere punibile l’ecocidio, ovvero il reato di crimine contro l’ecosistema

Criminalizzare la distruzione dell’ecosistema, secondo gli avvocati internazionali che stanno lavorando per definire l’ecocidio, vuol dire sperare di riuscire a punire e scoraggiare coloro che danneggiano volontariamente la Terra.

Sono stati i parlamentari svedesi a chiedere alla fondazione Stop Ecocide di far partire il progetto, il cui lancio è stato programmato in modo da coincidere con il 75° anniversario dell’inizio dei processi per crimini di guerra di Norimberga del 1945 – processi che, come è noto, punirono i leader nazisti.

I fautori del nuovo movimento per definire e fermare l’ecocidio vogliono che questo crimine ambientale possa essere comparato al genocidio e ai crimini di guerra.

Il professor Philippe Sands dell’University College di Londra e Florence Mumba, già giudice della Corte penale internazionale (CPI), presiedono il pannello che coordina l’iniziativa.

La Corte penale internazionale in passato si è detta intenzionata a dare la priorità ai crimini che comportano l’espropriazione illegale di terreni, la distruzione dell’ambiente e lo sfruttamento delle risorse naturali. “È il momento giusto per sfruttare il potere del diritto penale internazionale per proteggere il nostro ambiente globale”, ha detto Sands, secondo quanto riportato da The Guardian.

“La mia speranza è che questo gruppo sarà in grado di… modellare una definizione che sia pratica, efficace e sostenibile, e che possa attirare il sostegno per consentire un emendamento allo statuto della CPI“.

Alcune piccole nazioni insulari potrebbero essere le prime ad avviare una battaglia giudiziaria per l’ecocidio.

Vanuatu nell’Oceano Pacifico e le Maldive nell’Oceano Indiano sono due paesi che hanno chiesto che il crimine di ecocidio fosse preso seriamente in considerazione durante l’assemblea annuale degli stati membri della Corte penale internazionale lo scorso dicembre.

Gli avvocati devono ancora chiarire cosa si qualifica come ecocidio e cosa no.

“Dovrebbe comportare una distruzione di massa, sistematica o diffusa”, ha detto Jojo Mehta, presidente della fondazione Stop Ecocide. “Probabilmente stiamo parlando della deforestazione dell’Amazzonia su vasta scala, della pesca a strascico sui fondali profondi o delle fuoriuscite di petrolio. Vogliamo metterlo allo stesso livello delle atrocità indagate dalla CPI”.

 

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