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Governo: dalla manovra al Mes, la lunga lista degli ultimatum di Renzi

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Roma, 24 dic (Adnkronos) – Il 2020 si chiude come si era chiuso l’anno precedente, con la minaccia di Matteo Renzi di staccare la spina al governo: “Chiediamo una svolta sui contenuti. Parliamo di cose serie e vediamo se siamo d’accordo. Se sì, governiamo. Se no, il governo va a casa”, è l’ultimatum lanciato dal leader di Iv a Conte dopo il faccia a faccia a palazzo Chigi della scorsa settimana.

Gli aut aut di Renzi rischiano di essere davvero il tratto distintivo, o comunque uno dei principali, del percorso di questo governo. L’ultimo caso è stato quello della task force sul Recovery fund, che ha portato alla verifica lampo e agli incontri di Conte con le delegazioni della maggioranza. Ma l’elenco delle recriminazioni del leader di Italia viva è lunga e comincia agli albori del Conte II, nell’autunno del 2019.

Nato da pochi mesi, il governo deve subito affrontare l’impegnativa prova della legge di Bilancio. Iv sbuffa e scalcia, abbandona i lavori del tavolo di maggioranza e annuncia un suo emendamento alla manovra. Spazientito, Dario Franceschini twitta: “Un ultimatum al giorno toglie il governo di torno”. Ma in realtà si tratta solo di un penultimatum. Perchè passata la buriana sulla Manovra il governo naviga in acque tranquille. Per poco, però.

(Adnkronos) – A inizio 2020 scoppia infatti la questione prescrizione. Renzi mette nel mirino uno dei suoi obiettivi preferiti, il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede: “Cambi la prescrizione o ci vediamo in Senato”, tuona. La delegazione di Iv non partecipa al Cdm che deve votare il ‘lodo Conte’ e il governo sembra al capolinea. Ma dopo che il Cdm approva il provvedimento senza Iv, l’ascia di guerra viene seppellita. Per il momento.

Intanto arriva il Covid e nei mesi a seguire governo, maggioranza e il Paese intero hanno davvero altro a cui pensare. Ma le battaglie di Renzi sono solo in stand by. In primavera terminata la prima, drammatica, fase dell’emergenza Covid il leader di Iv ritorna al centro della scena. A fine aprile Conte si presenta in Senato per discutere della Fase2. Renzi sferza il premier: “Glielo diciamo in faccia: siamo a un bivio. E’ stato bravo a rassicurare gli italiani, è stato molto bravo. Ma se ora sceglierà la strada del populismo non avrà al suo fianco Italia viva”.

Poi rincara la dose: “Non abbiamo negato i pieni poteri a Salvini per darli ad altri”. Così la temperatura nella maggioranza torna a salire. Del resto, le occasioni per distinguersi a Renzi non mancano. Per la vicenda delle regolarizzazioni dei migranti la capo delegazione di Iv Teresa Bellanova minaccia le dimissioni. Sul ‘Piano shock’ l’ex premier annuncia: “Italia Viva ha incontrato Conte e gli ha consegnato il nostro messaggio per il futuro. Nelle prossime ore capiremo dal Presidente del Consiglio se, sui punti che abbiamo posto, possiamo camminare insieme”.

(Adnkronos) – Ancora una volta, il governo balla. Ma poi riesce a ripartire. Ma in tutto il periodo dell’emergenza Covid, Renzi non perde l’occasione di smarcarsi dalla linea dell’esecutivo: per primo chiede la riapertura di fabbriche e scuole (era Pasqua), poi di librerie e Chiese. E si arrabbia quando nel ciclone finiscono i runner: “Sostenere che si debba usare la mascherina mentre si corre è semplicemente assurdo”, twitta.

A maggio la pietra della discordia è ancora il ministro Bonafede. Contro di lui il centrodestra presenta una mozione di sfiducia e per giorni Iv lascia intendere che potrebbe appoggiarla. E’ solo al culmine di un crescendo di polemiche e tensioni che Renzi prende la parola in Senato per annunciare che Iv salverà il Guardasigilli (e il governo). Con l’estate, l’ex premier non va in vacanza: “Anzichè una task force andiamo in aula ad agosto, sfidiamo l’opposizione e diciamo come vogliamo spendere questi soldi”, chiede in Senato.

E’ la ‘stagione’ del Recovery fund e del Mes, quella che dura ancora oggi e che vede spesso Renzi sulle barricate. “O c’è un esecutivo politico forte, come spero, o si farà strada l’ipotesi di un governo tecnico o di unità nazionale”, dice in una intervista estiva. Siamo ai giorni nostri, all’ultimo degli ultimatum pronunciati in Senato dal leader di Iv davanti al premier: “Le nostre poltrone sono a sua disposizione”. Poi il faccia a faccia di palazzo Chigi che si chiude con l’ennesimo monito del leader di Iv condito dalla ‘dead line’ dell’Epifania. L’anno nuovo ripartirà dall’ultimatum di Renzi.

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