Myanmar: appelli a rispetto voto e rilascio Suu Kyi, le reazioni nel mondo/Adnkronos (4)

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(Adnkronos) – – FRANCIA: “Ci sono state le elezioni lo scorso novembre, Aung San Suu Kyi è stata eletta e in queste condizioni chiediamo venga rispettato il risultato del voto”, ha detto il portavoce del governo, Gabriel Attal, a France Info. Parigi, ha aggiunto, “discute” della situazione “con gli alleati nel quadro degli organismi internazionali”. Il ministro degli Esteri, Jean-Yves Le Drian, ha chiesto la “liberazione immediata e senza condizioni di Aung San Suu Kyi, Win Myint e di tutte le personalità del governo e della società civile arrestate” e ha sottolineato come “questi arresti, al pari del trasferimento dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario all’esercito costituiscano una inaccettabile messa in discussione del processo democratico”. La Francia, che sollecita il “rispetto rigoroso” per i risultati del voto di novembre, si dichiara “al fianco del popolo birmano nella sua volontà di democrazia e di libertà espressa alle urne” e assicura che “continuerà a sostenere l’insieme di attori che lavorano per una democrazia più grande, una pace duratura e uno sviluppo economico senza discriminazioni e a beneficio di tutti”.

– BELGIO: il ministro degli Esteri, Sophie Wilmes, ha accennato a potenziali sanzioni da parte dell’Ue. “Valuteremo il seguito da dare a queste azioni con i nostri partner Ue”, ha twittato.

– SPAGNA: con la “condanna del colpo di stato in Myanmar”, il premier Pedro Sánchez ha chiesto “la liberazione immediata di tutte le persone arrestate e il ripristino del processo democratico”, affermando in un tweet che “devono essere rispettati la Costituzione e i risultati del voto”. “Le dispute elettorali vanno risolte in modo pacifico e attraverso i canali previsti dalla legge”, afferma un tweet del ministero degli Esteri, che ha condannato “con forza” i fatti delle ultime ore, chiedendo la “liberazione immediata dei responsabili eletti, arrestati questa mattina”. “Le elezioni dell’8 novembre scorso hanno consentito al popolo – sottolinea la diplomazia spagnola – di manifestare la propria volontà democratica” e i “risultati devono essere rispettati”.

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