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Un progetto per salvare gli squali nel mediterraneo

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Prende il via il progetto ‘Sharklife’ per salvare gli squali del Mediterraneo. Particolare attenzione sara’ dedicata allo squalo elefante e allo squalo trigone viola, spesso vittime di catture accidentali

Al via il progetto ‘Sharklife’ per salvare gli squali del Mediterraneo, studiarne spostamenti e abitudini. Il progetto, che appartiene al programma di lavoro  Life+ dell’Unione Europea , si propone di contribuire alla conservazione degli squali,  con particolare attenzione allo squalo elefante e allo squalo trigone viola, due specie che sono spesso vittime di catture accidentali, ma anche alle altre specie, quali palombo, squalo volpe, verdesche e spinarolo, che vengono catturati durante le gare di pesca sportiva.

Il progetto ‘Sharklife’ per salvare gli squali del Mediterraneo sarà affidato a una cordata di soggetti di cui è capofila il Centro turistico studentesco e giovanile, un’associazione specializzata nella tutela della biodiversità marina. ‘Sharklife’ si avvale del contributo anche dei pescatori: la Federazione italiana pesca sportiva e attività subacquee, partner di ‘SharkLife’, ha infatti modificato il regolamento di pesca sportiva che adesso prevede il rilascio in mare di quei circa 300 squali tra palombi, verdesche e spinaroli che ogni anno vengono pescati.

Tutti gli squali saranno anche marcati con un tag: ad ogni pesce verrà applicata una targhetta numerata, e per ogni squalo marcato saranno rilevati dati quali luogo di cattura e lunghezza, che poi saranno confrontati in caso di ricattura.

(gc)

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