ULTIMA ORA:
Post title marquee scroll
Putin: "Guerra globale, Russia risponderà a missili". Zelensky: "Mondo reagisca"-Ucraina, missili contro uomo forte di Kim Jong-Un? Chi è il generale misterioso-Arriva il freddo, novembre finisce con aria polare: previsioni meteo-Mogol-Diaco, il duetto emozionante a 'Bella Ma': e al paroliere vengono gli occhi lucidi - Video-Strage di Erba, difesa ricorre in Cassazione: "Abbondanza di prove a favore di Olindo e Rosa"-Dl Fiscale, dal concordato preventivo al canone Rai: le proposte al vaglio del Senato-M5S, la carica dei 90mila per la Costituente: la galassia del Movimento in vista del voto-Manchester City, ufficiale il rinnovo di Guardiola: "Resto per vincere ancora"-Superenalotto, numeri combinazione vincente oggi 21 novembre-Mandato arresto Netanyahu e Gallant, Crosetto: "Sentenza sbagliata, ma va applicata"-Luca Carboni, il ritorno per festeggiare i 40 anni di carriera tra canzoni e pittura-Putin, il discorso e la minaccia: "Ora guerra è mondiale" - Video-Coppa Davis, Musetti battuto da Cerundolo e Italia inizia male. Ora Sinner-MotoGp, Bagnaia: "Ho perso Mondiale per colpa mia, ma ho 10 anni davanti"-Usa, Matt Gaetz rinuncia a guida dipartimento Giustizia. Trump: "Apprezzo suo passo indietro"-Si chiude il Forum Risorse Umane 2024, 2.000 iscritti, 350 speaker e 80 partner-Imprese, Philip Morris premia le start-up per l’innovazione sostenibile-Putin: "Guerra mondiale, Russia può colpire chi ha fornito missili a Ucraina"-Anci, nel 2024 comuni attivi su PagoPa saliti a quota 7.048-Gp Las Vegas, Tsunoda bloccato in dogana: "Forse perché indossavo pigiama"

Caffè Arabica a rischio scomparsa, tutta colpa del fungo della ruggine

Condividi questo articolo:

Il fungo della ruggine sta minaccando le piantaggioni di caffè Arabica, nel Centro America. La miscela potrebbe presto estinguersi

Il fungo della ruggine minaccia le piantagioni di caffè del Centro America. Il parassita, particolarmente vorace, ha già danneggiato più di un terzo delle coltivazioni della miscela Arabica di Honduras, Guatemala, Nicaragua, Salvador, Costa Rica e Panama. Questo fungo, che deve il suo nome al colore che dà alle foglie, ha colpito il 35% dei 958 mila ettari coltivati a caffè. Secondo fonti del settore consultati dall’agenzia francese Afp, la perdita totale in America Centrale ammonterebbe a due milioni di sacchi di 46 chili per l’anno caffè, nel periodo che va ottobre 2012 a settembre 2013, per un danno da circa 300 milioni di dollari.

È da settembre 2012 che il fungo che minaccia il caffè Arabica ha iniziato a diffondersi, principalmente a causa della mancanza di prevenzione, ma anche a causa del calore e siccità causata dal riscaldamento globale. ”La situazione è grave, se non si prendono provvedimenti peggiorerà”, avverte Josè Buitrago, presidente dell’Associazione degli esportatori di caffè del Nicaragua, uno dei paesi più colpiti dalla ”Hemileia vastatrix”, capace di decolorare e mangiare lentamente il fogliame delle piantagioni. Nei sei Paesi colpiti l’industria del caffè dà lavoro a più di un milione e mezzo di persone, oltre ad altre centinaia di migliaia che sopravvivono grazie all’indotto al momento del raccolto. Secondo l’Associazione Caffè Nazionale (Anacafè), attualmente, sono a in pericolo circa 200mila posti di lavoro.  

E la situazione tende a peggiorare. Basti pensare che già a novembre l’allarme-estinzione per l’Arabica per effetto dei cambiamenti climatici fu lanciato, sulle pagine di Plos One, da uno studio realizzato da un gruppo di ricercatori dei giardini botanici reali di Kew, in Gran Bretagna, in collaborazione con ricercatori etiopici.

(dp – fonte Ansa)

Questo articolo è stato letto 33 volte.

agricoltura, caffè, centro america, Costa Rica, fungo della ruggine, Guatemala, Honduras, miscela arabica, Nicaragua, Panama, parassiti, Salvador

Comments (5)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Ecoseven è un prodotto di Ecomedianet S.r.l. Direzione e redazione: Lungotevere dei Mellini n. 44 - 00193 Roma
Registrazione presso il Tribunale di Roma n° 482/2010 del 31/12/2010.redazione@ecoseven.net