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Diritto al cibo/3 Agricoltura vuol dire economia reale, ma non assenza di speculazione

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L’agricoltura è un settore dell’economia reale, quello che si coltiva e si mangia è materiale per eccellenza, ma nonostante questa fisicità anche l’agricoltura è sottoposta alle speculazioni della finanza. Informati su dove sta crescendo questo settore nel mondo e dove invece sta diminuendo

È vero che il settore primario rappresenta l’economia “reale” in un’epoca in cui la globalizzazione di quella finanziaria ha generato la crisi mondiale. Ma è anche vero che l’agricoltura è aggredita sempre di più dalle speculazioni e da giochi al rialzo che rendono i prezzi volatili.

In un’epoca in cui è necessario gettare le basi per garantire nel futuro il diritto al cibo, l’instabilità dei prezzi costituisce uno dei maggiori problemi globali. Nel 2007-2008, sul mercato mondiale, si sono registrati rincari del 320 per cento per il riso, del 250 per cento per il mais e del 210 per cento per il frumento. Nel 2010 è arrivata una nuova improvvisa impennata che ha contribuito – tra le altre cose – a innescare una serie di frizioni socioeconomiche.

In particolare in Nordafrica, dove la protesta si è trasformata in vere e propria rivoluzione. I motivi degli aumenti sono sempre gli stessi: la forte crescita della domanda di cereali grezzi e di olio vegetale dal mercato dei biocarburanti, la domanda alimentare dei paesi in via di sviluppo, eventi come gli incendi della Russia e le alluvioni in Australia, le fibrillazioni del mondo finanziario. Come se non bastasse a rendere lo scenario ancora più complicato ci sono le trasformazioni per quanto riguarda le rese agrarie. Se in Asia e in America Latina aumenta la produttività agricola, in Africa Sub-Sahariana, nel Mediterraneo e nel Medio Oriente si registra invece una drastica riduzione. Tutto questo non fa che accentuare la povertà delle popolazioni considerate “a rischio”.

Tre gli obiettivi prioritari della politica internazionale per sconfiggere la fame nel mondo: lo sviluppo globale sostenibile a lungo termine, l’agricoltura competitiva in un contesto globale, e la sicurezza alimentare. Tutto questo attraverso innovazione, tecnologia e risparmio energetico. Elementi destinati a cambiare volto dell’agricoltura come è stata intesa fino ad oggi.

(Nereo Brancusi)

 

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