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Domani a Roma la protesta dell’agricoltura celeste. Si difende il Made in Italy

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Domani a Roma si tiene la protesta dei risicoltori italiani, che lamentano l’invasione del riso straniero

 

Arriva anche a Roma la protesta dell’agricoltura celeste, ovvero dei risicoltori attivi in Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Sardegna che lamentano l’invasione, in Italia, del riso straniero, a scapito dei produttori locali. Domani, 15 luglio, i produttori di riso della Coldiretti incontreranno il ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, per affrontare il piu’ grave momento di difficoltà per il settore dall’inizio della crisi.

 

‘Lo sfruttamento – ha aggiunto il presidente Moncalvo – in Asia dove si coltiva riso senza adeguate tutele del lavoro e con l’utilizzo di prodotti chimici vietati da decenni nelle campagne italiane ed europee ha aperto le porte alle speculazioni in Europa dove il riso indica lavorato cambogiano arriva in Italia ad un prezzo riferito al grezzo inferiore ai 200 euro a tonnellata, pari a circa la metà di quanto costa produrlo in Italia nel rispetto delle norme sulla salute, sulla sicurezza alimentare e ambientale e dei diritti sociali dei lavoratori con rischi anche per i consumatori perché la produzione straniera viene “spacciata” come nazionale. Per questo chiediamo – ha concluso – l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza del riso in vendita, che vengano resi pubblici i nomi delle industrie che utilizzano riso straniero, l’applicazione della clausola di salvaguarda nei confronti delle importazioni incontrollate, ma anche l’istituzione di una unica borsa merci e la rivisitazione dell’attività di promozione dell’Ente Nazionale Risi’’

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