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Alimentazione, in Italia e nel mondo si spreca troppo cibo

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Gli uomini sprecano troppo cibo. I Paesi ricchi buttano via 222 milioni di tonnellate di cibo all’anno.  8,8 milioni di tonnellate si sprecano in Italia

 

Oltre il 30% della produzione totale destinata al consumo umano viene sprecata, tra perdite alimentari che avvengono lungo la filiera, scarti di produzione e spreco domestico. Nei Paesi industrializzati vengono gettate 222 milioni di tonnellate di cibo ogni anno, quantità sufficiente a sfamare l’intera popolazione dell’Africa Sub Sahariana (230 milioni). Solo in Europa la quantità ammonta a 89 milioni di tonnellate, ovvero a 180 kg pro-capite, e l’Italia rappresenta circa il 10% con 8,8 milioni di tonnellate:27 Kg pro-capite che si traducono in  un costo di 454 euro all’anno per famiglia . Il paradosso di 1,3 miliardi di tonnellate di cibo gettato nella spazzatura è reso ancora più intollerabile dal miliardo di persone che non ha accesso a sufficienti risorse alimentari. Il maggiore spreco domestico pro capite si registra in UK, con 110 kg a testa, seguono gli USA (109 kg) e l’Italia (108 kg), Francia (99 kg), Germania (82 kg), Svezia (72 kg). In termini economici, lo spreco medio giornaliero di una famiglia USA di quattro persone è di 4,4 dollari, sufficienti a sfamare un’intera famiglia in un Paese in via di sviluppo. 

Il fenomeno è complesso e articolato nella duplice accezione di perdite e sprechi alimentari. Le perdite sono molto più consistenti nei Paesi in via di sviluppo, in particolare in fase di raccolta e nel processo di trattamento, spesso come  risultato di competenze tecniche limitate, raccolto prematuro dovuto alla necessità di cibo o di realizzare i relativi proventi economici, pratiche di raccolto inefficienti e arretrate, inadeguate dotazioni infrastrutturali, stoccaggio  in ambienti infestati da insetti e microorganismi e assenza di una logistica capace di garantire la “catena del freddo”.

Gli sprechi alimentari avvengono invece durante la trasformazione industriale, distribuzione e consumo finale. Tra questi rientrano le scelte intenzionali, in base alle quali cibo perfettamente commestibile è scartato e “gettato via”. Il fenomeno dello spreco prevale proprio nei  paesi industrializzati,  dovuto a ragioni di ordine economico dettate da standard estetici e qualitativi, regolamentazioni in materia alimentare, convenienza delle operazioni di raccolta oltre che mancanza di conoscenza a livello dei consumatori finali, che spesso non hanno informazioni adeguate per la lettura corretta delle etichette o per la conservazione e il riutilizzo dei cibi. A differenza delle perdite, infatti, lo spreco si concentra nelle fasi a valle della filiera, quindi nell’industria alimentare (il 39% dello spreco totale in Europa), nella distribuzione (il 5% dello spreco totale in Europa), nella vendita e nel consumo domestico (il 42% dello spreco totale in Europa).

L’attuale crisi economica ha tuttavia contribuito a una riduzione del fenomeno, portando le famiglie a prestare una maggiore attenzione agli sprechi, a partire dal momento della spesa. In Italia, per esempio, la crisi economica ha portato le famiglie a ridurre gli sprechi alimentari del 57%. Tra i comportamenti attuati per ridurre gli sprechi, una spesa più oculata (47% degli intervistati), seguita da una riduzione negli acquisti (31%), l’utilizzo degli avanzi dei pasti (24%) e una maggiore attenzione alle date di scadenza (18%). [survey Coldiretti-SWG, Ottobre 2011]

Di questi temi e delle possibili soluzioni si parlerà con i più noti esperti internazionali nel corso del secondo webinar 2012 organizzato dal Barilla center for food and nutrition in programma domani alle 17.00, dal titolo “Spreco alimentare: come ridurlo dal campo alla tavola”.  Il webinar sarà trasmesso in diretta streaming sul sito internet www.barillacfn.com . Tra i relatori Andrea Segrè, Presidente di Last Minute Market e Preside della Facoltà di Agraria dell’Università di Bologna; Tristram Stuart, scrittore e attivista vincitore del premio internazionale per l’ambiente, il Sophie Prize 2011, per il suo impegno contro lo spreco alimentare; Jean Schwab, responsabile della National Food Recovery Initiative dell’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente (Epa) degli Stati Uniti d’America.

Durante il webinar verrà presentato anche il nuovo position paper del Barilla center for food and nutrition, dal titolo “Lo spreco alimentare: cause, impatti e proposte”, con dati aggiornati e ricerche internazionali in grado di fornire uno scenario d’insieme per un fenomeno dalle proporzioni non più tollerabili.

Il tema dello spreco alimentare sarà al centro del dibattito anche nel corso del 4° International Forum on food and nutrition, che il Barilla center for food & nutrition organizzerà a Milano i prossimi 28 e 29 novembre 2012. (com)

 

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