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Bambini. Chi studia musica da piccolo da grande ha piu’ orecchio

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Chi studia musica fin da bambino, da grande ascolta meglio. Le esperienze musicali dell’infanzia influiscono sulla distinzione delle frequenze fondamentali

Chi studia musica fin dalla tenera età, da grande avrà una migliore capacità di ascolto: il cervello risponderà  ai suoni complessi e riconoscerà meglio le diverse frequenze. È questo il risultato di uno studio, pubblicato sul ‘Journal of Neuroscience’, che ha messo a confronto chi da bambino aveva studiato per imparare a suonare uno strumento musicale per 1-5 anni, e chi no.

Lo ricerca su come lo studio della musica influisca sull’ascolto ha evidenziato che chi studia musica da bambino da grande riesce ad esempio a seguire conversazioni in ambienti rumorosi, come i ristoranti. I ricercatori hanno dedotto che anche pochi anni di lezioni di musica danno vantaggi su come si percepiscono e si seguono i suoni in situazioni di comunicazione quotidiana, come in ambienti rumorosi. Quindi, il modo in cui si sentono i suoni da adulti dipende dalle esperienze fatte durante la crescita. E gli effetti durano a lungo.

Per la ricerca su come lo studio della musica influisca sull’ascolto, gli esperti hanno testato la risposta di 45 adulti a diversi suoni complessi, usando elettrodi per misurare l’attività cerebrale. I partecipanti sono stati raggruppati a seconda di quante lezioni avessero preso da bambini: nulla, da 1 a 5 anni, da 6 a 11 anni. Si è visto che chi aveva studiato, anche solo per pochi anni, aveva processi neurali più consistenti nei diversi test con i suoni. In particolare chi ha studiato musica si è rivelato particolarmente bravo nella distinzione delle frequenze fondamentali, quelle più basse nei suoni, necessarie quando si ascoltano discorsi e musica in ambienti rumorosi.

(gc)

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