L’industria del latte punta sulla sostenibilita’ e combatte i cambiamenti climatici

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Dal 15 al 19 ottobre prossimi si svolgerà a Parma il congresso mondiale del settore caseario che si concentrerà sui temi della sostenibilità ambientale. C’è anche un sito per dare il proprio contributo a questo comparto

L’industria del latte sfata i luoghi comuni e mette a punto sistemi per una produzione sempre più ecosostenibile. Il settore lattiero caseario, in vista del Summilk, World Dairy Summit 2011, il congresso mondiale che si terrà a Parma, dal 15 al 19 ottobre 2011, lavora a un sistema per accompagnare nei prossimi anni l’evoluzione del settore al fine di assicurare la sostenibilità ambientale.

Durante la manifestazione, che ha ottenuto il patrocinio della Fao e del Parlamento Europeo, esperti provenienti da tutto il mondo affronteranno il tema della “Sustainable Food Security” attraverso il punto di vista delle istituzioni e delle imprese. Un terreno quello della sostenibilità, su cui il settore lattiero caseario si sta impegnando da tempo, come dimostrano le iniziative avviate a livello internazionale. Come la “Global Dairy Agenda for Action”, il commitment con cui l’industria lattiero casearia mondiale si impegna a contribuire in modo concreto per combattere i cambiamenti climatici.

Con lo scopo di migliorare le performance ambientali del comparto – il più importante dell’intera filiera agroalimentare nazionale, molte aziende si sono unite e hanno realizzato nel 2009 un “Green Paper” che raccoglie 330 iniziative su 6 differenti aree: riduzione delle emissioni, efficienza energetica, efficienza logistica, efficienza della risorse, LCA (Life cycle analysis ) e relativa gestione.

L’andamento delle iniziative avviate viene monitorato tramite il sito www.dairy-sustainability-initiative.org , creato appositamente per raccogliere e sistematizzare i progetti attuati dalle industrie lattiero casearie.

Il problema secondo Assolatte, l’associazione che rappresenta le industrie del comparto, è che “non sono ancora state definite delle metodologie condivise che permettano di misurare in modo attendibile l’impatto ambientale del settore senza errate o fuorvianti semplificazioni”. “Sfatare i luoghi comuni”, insistono gli industriali. Come quello che riguarda l’impatto ambientale dell’industria alimentare. (Nereo Brancusi)

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