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Omega 3 e vitamina B contro la demenza

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Aumentare i livelli di alcuni nutrienti per migliorare lo stato del nostro cervello

Subito dopo che la ricerca ha stabilito che gli integratori di vitamina B possono contribuire a rallentare il deterioramento cognitivo lieve (l’acronimo è MCI, dall’inglese  mild cognitive impairment) nelle persone anziane, un team internazionale ha trovato che avere alti livelli di acidi grassi omega-3 nel corpo potrebbe aumentare l’effetto delle vitamine del gruppo B: per la proprietà transitiva, dunque, anche gli omega-3 servirebbero a rallentare l’MCI.

La squadra dei ricercatori delle università di Città del Capo, Oslo, Oxford e Emirati Arabi Uniti ha studiato più di 250 persone affette da decadimento cognitivo lieve a Oxford. La diagnosi di questa malattia viene fatta quando le funzioni del cervello sono inferiori a quello che è normalmente previsto per l’età di una persona, ma non abbastanza significative da interferire con la vita quotidiana; anche se non è così grave come altri tipi di declino mentale  va curata perché, se non è trattata, molto spesso progredisce fino a diventare demenza. 

La ricerca è stata pubblicata sul Journal of Alzheimer’s Disease e, partendo dall’assunto che la vitamina B è in grado di rallentare o prevenire l’atrofia del cervello e il declino della memoria nelle persone con MCI e dal fatto che questo assunto è ancora più vero in pazienti con livelli ematici medi di omocisteina, ha studiato il legame tra livelli di omega-3, omocisteina e tassi di atrofia cerebrale. 

All’inizio dello studio, ogni persona è stata sottoposta sia a test per quantificare la sua performance  cognitiva sia ad analisi per misurare i livelli di due acidi grassi omega-3 che si trovano comunemente nei pesci: acido docosaesaenoico (DHA) e acido eicosapentaenoico (EPA). I partecipanti sono stati divisi in due gruppi selezionati casualmente, che hanno ricevuto rispettivamente, per due anni, o un integratore di vitamina B o una pillola di placebo. Alla fine, la loro performance cognitiva è stata misurata e confrontata con i risultati di base dell’inizio dello studio.

Ne è stato rilevato che per le persone con bassi livelli di omega-3 gli integratori vitaminici avevano poco o nessun effetto, mentre per quelli con alti livelli di omega-3, la vitamina B era molto efficace nel prevenire il declino cognitivo rispetto (tutto ovviamente confrontato con il placebo) – si è anche scoperto che i livelli di DHA potrebbero essere più importante di quelli di EPA, ma i ricercatori hanno comunicato di dover fare studi più approfonditi.

Se si riesce a trovare una combinazione di vitamine del gruppo B e Omega-3 che rallenti la conversione da MCI ad Alzheimer, questo sarebbe un passo importante anche per questa gravissima malattia.

Ridurre il rischio Alzheimer: i 9 fattori da tenere sotto controllo.

 

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Alzheimer, cervello, demenza senile, nutrienti

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