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Starbucks svela la sua anima ecosostenibile

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Grazie al recupero di vecchi container utilizzati per il trasporto di merci destinate agli Starbucks caffè nel mondo, nello stato di Washington nasce il primo Starbuck ad impatto zero. Che presto potrebbe ricevere la certficazione per la bioedilizia

 

E’ una delle più famose catene di caffetterie al mondo, ed ora dimostra al suo pubblico di essere anche sensibile alle tematiche del rispetto dell’ambiente e della sostenibilità. Così, grazie al riciclaggio di container dismessi, precedentemente utilizati per il trasporto delle stessi merci destinate alle caffetterie sparse per il mondo, nello stato di Washington nasce il primo Starbucks ad impatto zero.

 Gli architetti dell’azienda assicurano di aver progettato il locale nel pieno rispetto dei criteri necessari per la certificazione LEED in bioedilizia e contano di poter presto avvalersi di essa.

Oltre al recupero dei container, sono stati impiantati dei sistemi per la raccolta ed il riciclo dell’acqua piovana e per il controllo degli sprechi idrici mediante lo Xeriscaping. Quest’ultimo è un metodo di disposizione delle piante nei giardini finalizzato all’ottimizzazione delle risorse presenti in loco: le piante vengono scelte sulla base della loro adattabilità al clima per evitare che possano richiedere quantità di acqua superiori alla reale disponibilità. Nello stesso tempo si evita anche la dispersione di acqua mediante evaporazione o erosione del terreno.

Nella costruzione dell’edificio sono stati utilizzati materiali a basse emissioni e sono state rinnovate anche le insegne, non più luminose ma dipinte direttamente sugli edifici.

Questa struttura fungerà da modello per un processo di rinnovamento che interesserà nel lungo termine tutta la catena di caffè.
Starbucks recentemente aveva annunciato di voler diminuire del 25% il consumo dell’elettricità entro il 2015 e di smantellare progressivamente gli impianti fino ad essere coperti solo da fonti rinnovabili.

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