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Tracina, 7 consigli utili per proteggersi in mare

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Chi decide di trascorrere le vacanze al mare deve fare attenzione anche alle punture delle tracine. Ecoseven.net vi suggerisce 7 consigli utili per proteggersi in acqua

Chi decide di trascorrere le vacanze al mare deve fare attenzione non solo all’eventuale ‘contatto urticante’ con le meduse, ma anche alle punture e alle lesioni delle tracine (o pesci ragno) in acqua.

Questi pesci infatti, si mimetizzano con il fondale sabbioso e, come le meduse, sono molto diffusi nei nostri mari. La sua puntura è davvero dolorosissima e, purtroppo, non è facile evitarla, visto che si tratta di un pesce che si avvicina molto anche alla riva delle spiagge. Per chi non lo sapesse, l’aculeo velenoso della tracina è situato proprio sul suo dorso e, in seguito alla sua puntura, il dolore è violento ed immediato. Purtroppo per chi viene ‘colpito’, il dolore non svanisce con altrettanta velocità, ma continua ad estendersi rapidamente, anche lontano dalla sede della puntura (in genere la pianta del piede se il pesce è stato calpestato inavvertitamente o le mani se viene preso per sbaglio nella rete dei pescatori). Inoltre, il picco del dolore si ha dopo 20 – 50 minuti e può protrarsi per 24 ore o addirittura, anche se attenuato, per più giorni. Nella zona colpita si potrà infine notare un acceso rossore e, in seguito, un edema ed eritema che circonda la ferita.

Per limitare quindi i danni causati dalla puntura di una tracina, Ecoseven.net vi suggerisce 7 consigli utili per proteggersi in mare:

1) Subito dopo essere stati punti, è importante rimuovere in modo accurato le spine del pesce rimaste eventualmente conficcate nella pelle

2) Per alleviare dolore e gonfiore, bisogna immergere la parte colpita in acqua molto calda (37 – max 40 °C), per almeno 30 minuti. La temperatura elevata distrugge il veleno, che è costituito da una tossina sensibile al calore. Si consiglia di lavare prima la parte interessata con acqua dolce. La procedura inoltre, risulterà efficace nell’attenuare i sintomi dolorosi solo se praticata nell’immediatezza, bastano pochi minuti di ritardo e il tutto risulterà vano

3) Evitare di mettere ghiaccio o acqua fredda nella zona colpita. Rischia soltanto di peggiorare le cose (non va bene neanche l’ammoniaca) 

4) Evitare di mettere il piede nella sabbia calda, rischia di sporcare ed infettare la ferita

5) Nei casi estremi, se si viene punti in acqua, è importante farsi aiutare. Sono noti casi di sincope postrauma (crisi sincopali) e casi di delirio. Spesso il forte dolore non permette neanche di nuotare a riva

6) Bendare l’arto interessato a monte della puntura, in modo da limitare la diffusione della tossina. Se la parte colpita è una mano, è consigliabile togliere eventuali anelli, in vista del probabile gonfiore.

7) Valutare con il medico la necessità di una pomata cortisonica o antibiotica e di un’eventuale profilassi antitetanica per prevenire possibili infezioni secondarie

(Matteo Ludovisi)

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acqua, mare, pelle, pesci, sabbia

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