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Gelato, quest’anno di moda gusti piu’ ‘strani’, senza dimenticare la tradizione

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Tra storia e leggenda il gelato non tradisce mai! Quest’anno la produzione e il consumo parlano di un +2% e si moltiplicano i gusti più strani, all’apparenza, il gelato ‘alcolico’ o quello al taleggio, dei monti del Nord, così come anche il tipico limone della Costiera amalfitano-sorrentina

Picchi di caldo esagerati nelle città italiane in questi giorni della seconda metà di Agosto e, allora, che fare? Oltre a godersi gli ultimi giorni di mare o a fare le passeggiate in montagna, possibilmente in alta quota, come rimediare se si resta in città? Alcuni, come si vede nelle immagini televisive, sono soliti bagnarsi nelle fontane delle città, ma non è sempre consentito o consigliabile, aggiungiamo noi di Ecoseven.

Non rimane che affidarsi ad un buon gelato, e in quest’estate, ’colorata’ dalla crisi nera economica, il gelato non conosce flessioni su un mercato che lo sta premiando puntualmente. Un buon gelato difficilmente si può rifiutare. Ed ecco che spuntano, specialmente nelle grandi città, i gusti più strambi e caratteristici: cioccolato bianco, cannella, fiordilatte con il sesamo, violetta, camomilla (per i più irrequieti). L’ultima tendenza è quella di un buon gelato ’alcolico’ a base di mojito e pina colada, o i gelati a base di profotti caseari come il taleggio, tipico dei monti lombardi. Solo a Milano non si contano i brevetti depositati presso la Camera di Commercio, si parla di oltre settecento varietà e combinazioni gradite al palato.

Il gelato artigianale rimane quello più amato, la stima di crescita è del 2 per cento. Tra le novità del Sud Italia, per esempio c’è l’amaretto all’arancio, tra quelli più richiesti in Campania il babà, torta caprese, limoncello, il limone della penicola sorrentia e i gelsi.

L’invenzione di questo prodotto, che allevia sicuramente le nostre sofferenze dal caldo, si fa risalire, tra storia e leggenda, al 1500, a Firenze, grazie al cuoco Ruggieri che introdusse l’invenzione, per così dire, alla Corte di Francia. Da quel momento ne ha fatta di strada il nostro amato prodotto culinario! E non possiamo che esserne soddisfatti. Parola di intenditori! (mig)

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