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Il 2014 anno orribile per la raccolta delle olive?

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Maltempo e parassiti hanno determinato un vistoso calo della produzione e ora l’olio italiano è a rischio.

Si prospetta una pessima stagione per uno dei prodotti italiani più amati al mondo: l’olio di oliva. Il 2014 rischia di diventare l’annus horribilis per la raccolta delle olive. L’estate molto piovosa ha favorito gli attacchi di parassiti e patogeni dell’olivo, soprattutto la mosca olearia e a questo si è aggiunto il maltempo devastante di questo autunno che ha provocato frane e alluvioni. In alcune regioni in particolare, dunque, la produzione di olio si prospetta molto scarna. Anche nelle regioni big producer come l’Umbria (-45%), la Toscana (-40%), la Puglia (-35%) si stima un calo produttivo rilevante. Vanno meglio invece la Sardegna e il Piemonte (+30%). Nel Centro ed in Liguria si attende una produzione quasi dimezzata: nelle Marche (-45%), in Liguria (-45%), nel Lazio (-37%), mentre in Molise il calo stimato si attesta a -30%. In decisa flessione anche l’Emilia Romagna (-40%) dove si è anticipata di molto la raccolta per preservare le olive da ulteriori attacchi della mosca olearia.

Secondo le stime elaborate da Ismea, Unaprol e altri operatori, l’andamento produttivo della campagna 2014/2015 di olio si attesterebbe ad un livello pari a 302 mila tonnellate, contro le 464 mila diffuse dall’Istat per il 2013. Ciò naturalmente rischia di far lievitare i prezzi, soprattutto dell’extravergine. Inoltre Coldiretti lancia l’allarme sulle produzioni estere: “il mercato rischia l’invasione delle produzioni provenienti dal Nord Africa e dal Medio Oriente che non sempre hanno gli stessi requisiti qualitativi e di sicurezza”. Secondo l’organizzazione, le importazioni di olio di oliva dall’estero sono aumentate del 45 per cento rispetto allo scorso anno, ma “sul mercato è praticamente impossibile riconoscere il prodotto straniero per la mancanza di trasparenza nell’etichetta”.

AS

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