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Quando il pane dipende dallo zucchero e lo zucchero non c’e’ piu’

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L’Italia è il paese che produce ed esporta il miglior pane del mondo, ed è uno dei primi produttori di lievito, ingrediente importante per la panificazione. La brutta sorpresa è che siamo costretti ad importare una delle materie prime per fare il lievito, la melassa. La qualità e i costi però ne risentono

Il pane made in Italy dipende dallo zucchero, e lo zucchero non c’è più. Più precisamente il melasso, sottoprodotto dell’industria saccarifera che proviene dalla lavorazione della barbabietola o della canna da zucchero. Il problema è che, nonostante l’Italia sia un paese tra i maggiori produttori ed esportatori in Ue di lievito, la materia prima scarseggia. Generando un aumento dei costi di produzione e la necessità di importare da paesi meno “sicuri” dell’Italia. Questo a causa della riforma Ocm zucchero con cui nel 2006 Bruxelles ha imposto all’Italia di chiudere 13 stabilimenti su 19 con la promessa di sostegni al comparto e di agevolazioni sul prezzo del prodotto. Agevolazioni – sulle quali hanno potuto contare le aziende in questi anni – che ora sono finite. Con prevedibili ricadute sul prezzo del pane e sulle aziende di prodotti da forno. A metterci il carico da dodici il fatto che l’Unione europea – oltre ad aver diminuito la produzione italiana di zucchero, e quindi di melasso – finanzia interventi a sostegno per il settore delle bioenergie, la cui materia prima, tanto per cambiare, è sempre il melasso che diventa così sempre meno reperibile. E di conseguenza più costoso. Senza contare che gli zuccherifici sono molto avanzati dal punto di vista ecologico. Capaci di trasformare il sottoprodotto in mangimi e fertilizzanti e di filtrare le acque, al contempo hanno costi di barriera molto alti. Che non migliorano la situazione. (Nereo Brancusi)

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lievito, pane, panificazione, prodotti da forno

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