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Quando nel vino c’e’ il latte / 3 Galan a Ecoseven.net: per ora nessun allarmismo

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Interpellato il Ministro delle Politiche Agricole risponde così alla nostra inchiesta sui derivati del latte, e non solo, presenti nel vino attraverso il procedimento di “chiarificazione”. Abbiamo analizzato il caso del Canada dove proprio in questi giorni si discute dello stesso tema, anche in Nord America, come in Europa, decisa una deroga per il vino

Tutti i prodotti alimentari d’Europa riporteranno presto in etichetta (forse) la presenza dei maggiori prodotti allergeni, come il glutine, il latte e le uova. La direttiva 68 del 2007 dell’Unione europea sui prodotti alimentari parla chiaro: si deve scrivere in etichetta l’uso di derivati del latte (la caseina), delle uova (l’albumina), e dei cereali (il glutine) perché allergeni. Unica eccezione per la birra e il vino per i quali l’applicazione è slittata a giugno 2012. E per i quali proprio il latte e le uova vengono usati per ammorbidire il gusto attraverso il procedimento della "chiarificazione". La deroga decisa da Bruxelles sposta la scadenza al prossimo anno in attesa di saperne di più e valutare se esiste davvero un impatto a danno della salute dei consumatori a causa di questi derivati. Per ora “niente allarmismi. Siamo in attesa della valutazione dell’Efsa riguardo la questione relativa alla chiarificazione del vino”, spiega ad Ecoseven.net il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Giancarlo Galan. L’Agenzia europea per la sicurezza alimentare infatti, sta lavorando per capire se sarà il caso o meno di riportare la presenza di questi prodotti anche nelle etichette del vino e della birra. Anche perché le successive fasi di produzione del vino o della birra riducono quasi a zero le eventuali tracce di questi derivati – nel caso specifico caseina, albumina e glutine – che già vengono usati in dosaggi pari a parti di milioni. Per fare un esempio, viene usata una chiara d’uovo per un barrique di vino, pari a 225 litri. Vicenda simile e parallela accade in Canada dove entrerà in vigore – entro agosto del prossimo anno – una normativa che obbliga le aziende alimentari a riportare in etichetta i maggiori prodotti allergeni: noci, nocciole, uova, latte, solfiti e glutine. Anche qui – neanche a farlo apposta – esclusi dal provvedimento per ora la birra e i liquori, per i quali, come spiega il ministro federale della Sanità Leona Aglukkaq verrà presa una decisione successivamente, dopo aver concluso le consultazioni e le discussioni del caso. Certo è che le nuove regole che stanno per diventare operative in Canada, renderanno la vita più semplice anche per i consumatori affetti da celiachia o che soffrono di allergie varie. Perché questi saranno in grado di identificare gli ingredienti “a rischio” e capire se un alimento o un vino o un liquore contiene delle sostanze “nascoste”. Appunto come il glutine, i solfiti, la caseina del latte o l’albumina delle uova. Fatta Eccezione – in Canada come in Ue – per il vino, la birra e i liquori. (Nereo Brancusi)

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