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Quando abbiamo iniziato a mangiare i carboidrati?

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Gli esseri umani hanno iniziato a mangiare i carboidrati molto tempo prima di quanto si pensasse

Un nuovo studio sulla storia del microbioma orale umano ha scoperto che gli uomini di Neanderthal e gli antichi umani si sono adattati a mangiare cibi ricchi di amido fin da 100.000 anni fa, molto prima di quanto si pensasse in precedenza.

Il microbioma orale è una comunità di microrganismi che vivono nella bocca e che aiutano a proteggere dalle malattie e a mantenere il corpo la salute.

I risultati fanno parte di una ricerca di sette anni, recentemente pubblicata sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, che ha coinvolto oltre 50 scienziati internazionali che hanno ricostruito i microbiomi orali di uomini di Neanderthal, primati e umani, incluso un Neanderthal di 100.000 anni, in quello che si ritiene sia il più antico microbioma orale mai sequenziato.

I ricercatori sono stati sorpresi di trovare proprio in questo microbioma ceppi di batteri orali appositamente adattati per scomporre l’amido.

Questi batteri, del genere Streptococcus, hanno una capacità unica di catturare gli enzimi che digeriscono l’amido dalla saliva umana e di nutrirsi da soli. Il meccanismo genetico che usano per farlo è attivo solo quando l’amido fa parte della dieta regolare.

Sia i Neanderthal che gli antichi umani avevano questi ceppi adattati all’amido nella loro placca dentale, mentre la maggior parte dei primati non ne aveva quasi nessuno.

Quindi sarebbero almeno 100.000 anni che va avanti la nostra relazione con i carboidrati.

Secondo gli scienziati, la scoperta ha senso perché per le società di cacciatori-raccoglitori di tutto il mondo, gli alimenti ricchi di amido come le radici sotterranee, i tuberi come le patate, le noci e i semi erano fonti nutrizionali importanti e affidabili.

“I risultati suggeriscono che tali alimenti sono diventati importanti nella dieta umana ben prima dell’introduzione dell’agricoltura e anche prima dell’evoluzione degli esseri umani moderni”, spiegano i ricercatori in un comunicato stampa.

“E mentre questi primi umani probabilmente non se ne rendevano conto, i benefici di introdurre gli alimenti nella loro dieta probabilmente hanno contribuito a spianare la strada all’espansione del cervello umano a causa del glucosio nell’amido, che è la principale fonte di carburante del cervello”.

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