Un caseificio senza mucche
Una start up israeliana sta per aprire in Danimarca il primo caseificio dove si produrrà latte sintetico
“Abbiamo ricreato latticini che rendono il nostro mondo un posto migliore”. Così dice la frase di apertura del sito web di Remilk, start up israeliana che sta per aprire il primo mega stabilimento in Danimarca, in cui si produrrà latte, yogurt, formaggi sintetici, cioè senza l’utilizzo delle mucche.
Il latte sintetico sarà:
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sostenibile:
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nutriente
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gentile, in quanto non utilizzerà l’animale in nessuna fase
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affidabile e salutare
Il principio usato per ottenere questo tipo di bevanda è la fermentazione. Da sempre utilizzata per ottenere birra, pane e altri prodotti, si basa su un processo naturale, quello di lievitazione, per sintetizzare cibo delizioso e, in questo caso, sostenibile.
Allo stesso modo, i produttori di Remilk, copieranno il gene che produce la proteina del latte delle mucche e lo inseriranno nel lievito, che proprio grazie al gene imparerà a capire come produrre la proteina del latte in modo autonomo. Il lievito, inserito nei macchinari che permettono la fermentazione, produrrà le proteine che unite ad altri elementi come vitamine o grassi, zuccheri, minerali, potranno essere trasformati in qualsiasi tipo di prodotto caseario.
Come accoglieranno la notizia i consumatori italiani?
È vero che negli ultimi anni il consumo di latte di tipo vegetale ha avuto un’impennata vertiginosa, arrivando a toccare i 17 miliardi di dollari a livello mondiale, secondo gli ultimi dati di Euromonitor.
In Italia il settore caseario è uno dei più grandi e fornisce lavoro a oltre 100 mila persone.
Come riporta il Sole24Ore “Secondo un sondaggio realizzato dalla Coldiretti, i consumatori starebbero tutti dalla parte degli allevatori: il 95% degli italiani non mangerebbe carne sintetica se la trovasse sugli scaffali perché il 68% non si fida delle cose non naturali e il 60% ha consistenti dubbi sul fatto che i prodotti di sintesi siano sicuri. Infine, il 42% degli intervistati la carne artificiale non potrà mai avere lo stesso sapore di quella vera”.
Non sappiamo ancora come verrà accolta la notizia dai consumatori italiani, ma una cosa è certa: se queste sono le premesse non sembra un futuro roseo quello del latte sintetico.
Luna Riillo
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