Discorso di fine anno, Napolitano accenna al dissesto idrogeologico

Condividi questo articolo:

Nel rituale discorso di fine anno, il Presidente della Repubblica accenna tra le altre cose al dissesto idrogeologico tra le problematiche che necessitano di risposte e scelte responsabili Rituale discorso del Presidente della Repubblica dal Quirinale a reti unificate. Giorgio Napolitano ha parlato per circa 20 minuti e ha approfondito le tematiche che più stanno a cuore agli italiani in questo momento: crisi finanziaria, nascita del nuovo Governo guidato da Mario Monti, responsabilità delle forze politiche, crisi sociale, riforme istituzionali, lavoro per i giovani, difficoltà degli indigenti, ruolo dell’Europa e difesa dagli speculatori.

 

Ma soprattutto Napolitano ha fatto leva sulla fiducia che tutti noi, italiani, dobbiamo avere nell’affrontare le nuove sfide che tutta l’Europa sta affrontando. Fiducia in noi stessi per il futuro e per i nostri figli, a questo si è richiamato il Capo dello Stato. Che ha ricordato nel suo discorso anche la sua esperienza politica vicina al mondo del lavoro, delle fabbriche, che oggi soffrono e sono in difficoltà.

 

Uno sguardo internazionale anche alla primavera araba e ai focolai accesi in giro per il mondo, come anche alla nostra partecipazione a missioni internazionali. Tra le scelte da compiere subito e responsabilmente Napolitano ha citato il dissesto idrogeologico.

 

Bisogna agire subito e responsabilmente. Quest’anno il numero delle vittime a Genova, in Toscana, a Messina, in Puglia e in Basilicata è stato alto. Non dimentichiamo le popolazioni colpite duramente dalle intemperie del tempo. (mig)

Questo articolo è stato letto 22 volte.

discorso di fine anno, discorso di Napolitano, dissesto idrogeologico, Giorgio Napolitano

Comments (4)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Ecoseven è un prodotto di Ecomedianet S.r.l. Direzione e redazione: Lungotevere dei Mellini n. 44 - 00193 Roma
Registrazione presso il Tribunale di Roma n° 482/2010 del 31/12/2010.redazione@ecoseven.net