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Cosa sta succedendo alle popolazioni degli insetti?

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Un nuovo studio mostra che il declino nelle popolazioni degli insetti è più complicato di quanto si pensasse

Da tempo gli scienziati ci avvertono che, negli ultimi decenni, c’è stato un declino mondiale degli  insetti. Ma adesso è arrivata una ricerca che ha mostrato che il quadro generale è ancora più complicato di quello che potevano immaginare.

Lo studio, pubblicato su Science, ha attinto ai dati provenienti da 166 indagini provenienti da 1.676 siti.

Come sappiamo, gli insetti sono estremamente diversi tra di loro, con molte specie che ricoprono ruoli chiave sul pianeta, come il riciclo dei nutrienti, l’aerazione del suolo, l’impollinazione.

Lo studio mostra quanto siano misteriosi, con molti che si nascondono sotto il suolo, nelle chiome degli alberi, sulle rive dei fiumi, spiegando come, sorprendentemente, anche quando vivono vicine geograficamente, alcune popolazioni possono prosperare mentre i membri vicini della stessa specie sono in rovina.

Tra i risultati più interessanti che sono stati trovati dai ricercatori c’è di certo che mentre il numero di insetti terrestri sta diminuendo, gli insetti d’acqua dolce stanno aumentando.

Lo studio ha scoperto che nel complesso, gli insetti terrestri come formiche,  farfalle  e cavallette stanno diminuendo dello 0,92% all’anno.

Questo equivale al 9% in un decennio e quindi a (poco) più di un terzo della perdita della popolazione mondiale in 30 anni. Il declino è stato particolarmente grave nelle regioni occidentali degli Stati Uniti e in Europa, in particolare in Germania. Dei numeri davvero molto gravi.

L’aumento degli insetti d’acqua dolce come moscerini e mosche, invece, dice che le loro popolazioni stanno crescendo di circa l’1,08% all’anno – in particolare negli Stati Uniti occidentali, nell’Europa settentrionale e in  Russia.

I ricercatori hanno dato il merito di questa crescita positiva alla legislazione che ha ripulito laghi e fiumi inquinati.

Questo ovviamente fa ben sperare anche riguardo agli insetti terresti perché probabilmente, se si mettessero in atto delle buone misure anche per loro, si potrebbe invertire la rotta anche per loro, permettendogli di riprendersi.

Cerchiamo, quindi, di agire in tal senso.

 

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