lucertola preistorica

È alata e viene direttamente dalla preistoria

Condividi questo articolo:

lucertola preistorica

Scoperta una lucertola preistorica molto particolare

I Pterosauri sono, secondo Wikipedia, “un ordine estinto di rettili volanti, vissuti durante l’intero Mesozoico, dal Triassico superiore alla fine del Cretaceo, circa 230-65 milioni di anni fa“.

L’enciclopedia aggiunge che “furono i primi vertebrati conosciuti per essersi evoluti ed adattati al volo battente”.

Ed è proprio una “lucertola alata” – questo il significato del nome “pterosauro” –, quella di cui alcuni scienziati cileni hanno recentemente annunciato la scoperta. Hanno detto che si tratta dei primi resti di questa specie rinvenuti dell’emisfero australe.

I fossili del rettile, vissuto circa 160 milioni di anni fa in quello che oggi è il deserto di Atacama, sono stati portati alla luce nel 2009, ma solo adesso stato confermato che si tratta di uno pterosauro rhamphorhynchus, la prima creatura del genere trovata nel Gondwana, il supercontinente preistorico che in seguito formò le masse continentali dell’emisfero meridionale.

Secondo il comunicato stampa, il ricercatore Jhonatan Alarcon dell’Università del Cile ha affermato che queste creature, i ranforinchi, avevano un’apertura alare fino a due metri, una coda lunga e un muso appuntito e ha spiegato che questa scoperta ha mostrato “la distribuzione degli animali in questo gruppo era più ampia di quanto noto fino ad oggi“.

L’importanza di questa scoperta è anche nel fatto che si tratta del “più antico pterosauro conosciuto trovato in Cile“, come hanno raccontato gli scienziati che si sono occupati dello studio nel loro articolo, pubblicato sulla rivista scientifica Acta Palaeontologica Polonica.

Questo articolo è stato letto 98 volte.

lucertola alata, lucertola preistorica, ranforinchi

Comments (10)

I commenti sono chiusi.

Ecoseven è un prodotto di Ecomedianet S.r.l. Direzione e redazione: Lungotevere dei Mellini n. 44 - 00193 Roma
Registrazione presso il Tribunale di Roma n° 482/2010 del 31/12/2010.redazione@ecoseven.net