Il ritorno della zanzara coreana

Questa specie infestante di zanzara è tornata ad interessare una regione italiana in particolare

La zanzara coreana è ritornata nel nord Italia. La prima popolazione stabile di questa specie aliena era stata rintracciata dai ricercatori del Dipartimento di Bioscienze dell’Università degli Studi di Milano insieme ad un gruppo della Scuola Universitaria Superiore di Pavia.

La prima volta era stata rintracciata nella zona di Belluno nel 2011 e in tempi più recenti a Bergamo nel 2020 probabilmente atterrata insieme a passeggeri, valige e merci all’aeroporto di Orio al Serio. Questa specie, il cui nome scientifico è Aedes koreicus, è infatti originaria dell’Estremo Oriente (Giappone, Cina e alcune aree della Russia) e rispetto ad altri insetti dello stesso genere è capace di adattarsi a temperature basse, che nel nostro paese sono tipiche dell’autunno.

Dai dati risultano essere più resistenti ad altitudini maggiori, essendo state ritrovate anche a 900 metri e preferiscono stazionare in collina piuttosto che in città.

Nel nuovo studio del gruppo di lavoro del laboratorio EntoPar dell’Università degli studi di Milano è risultato che sono ritornate a fare visita anche quest’anno: gli avvistamenti sono incominciati nella zona delle Prealpi, in provincia di Bergamo un paio di settimane fa. È un fatto anomalo perché non è ancora un periodo abbastanza caldo per giustificare la presenza di zanzare. Solitamente compaiono a partire da metà maggio, quando la temperatura media si aggira intorno ai 10 gradi e il sole tramonta più tardi.

La situazione è delicata perché questa specie, essendo un insetto infestante, potrebbe essere un vettore di malattie sia per gli animali che per gli esseri umani. In questo senso devono ancora essere svolti studi approfonditi per avere dati e risultati certi e la situazione sarà monitorata con attenzione.

Le zone più a rischio attualmente sembrerebbero essere quelle delle province lombarde di Bergamo, Brescia, Lecco, Sondrio e Como.

Luna Riillo