Il turismo potrebbe salvare le tartarughe marine?

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Alcuni resort presenti nelle località dove approdano la tartarughe marine si occupano della loro sopravvivenza

Le tartarughe marine sono importantissime non solo per gli ecosistemi, ma anche per le comunità locali, alle quali forniscono una fonte di reddito come attrazione per l’ecoturismo. Purtroppo, però, le popolazioni sono in declino.
Plastica, cambiamenti climatici, bracconaggio: secondo il WWF sono questi i motivi per cui sei delle sette specie di tartarughe marine esistenti a livello mondiale sono minacciate di estinzione. Solo una su 1.000 uova di tartaruga marina sopravviverà all’età adulta, e una tartaruga su due ingerisce plastica, a un certo punto della sua vita.

Le tartarughe marine, però, sono in grado di navigare attraverso l’oceano per tornare nella spiaggia in cui sono nate ed è proprio lì che si spera tornino perché è proprio lì che potrebbero trovare la loro salvezza: molte di queste spiagge, infatti, si trovano all’interno di proprietà di località rinomate, dedite all’ecoturismo e alla protezione di queste splendide e maestose creature.

Il WWF collabora con le comunità locali e con alcuni lussuosi resort per ridurre la raccolta delle uova e proteggere le spiagge di nidificazione, e incoraggia i pescatori a passare all’uso di attrezzature che non le danneggino.

Per esempio, il Panama Jack Resort ogni stagione, contribuisce a creare un ambiente che produce più di 10.000 uova di tartaruga marina, grazie a donazioni dei clienti, programmi specifici, pulizia dei luoghi. Il Blue Osa Yoga Retreat del Costa Rica, durante la nidificazione, permette agli ospiti di partecipare alle pattuglie mattutine e serali di recupero delle uova e al rilascio degli esemplari. Il Jupiter Beach Resort, per gli ospiti che soggiornano per tre o più notti, adotta una tartaruga marina nativa a loro nome e poi gli dona assistenza e cura.
E così fanno molti altri: uniscono natura e turismo nel modo più produttivo per tutti.

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