ULTIMA ORA:
Post title marquee scroll
Ucraina, Russia tace su missile intercontinentale: ordine di Putin?-XV congresso Ig-Ibd, il segretario Fantini: "Tra sostenibilità e innovazione"-Omicidio a Verbicaro, uccide lo zio a sprangate nella sua officina: arrestato 40enne-Innovazione, Durante (Sisal): "Investimenti infrastrutture e formazione per trasformazione digitale"-Trump e il caso Gaetz, nelle mani dell'Fbi le prove dei pagamenti per i festini a luci rosse-Ucraina, attacco Russia con missile balistico intercontinentale-Roma, pullman turistico distrutto dalle fiamme allo Sheraton Golf: nessun ferito-Incidente nel leccese, mezzo rifiuti contro auto: muore netturbino di 28 anni-Ascolti tv, il nuovo show 'This is Me' vince la prima serata-Migranti, primo ok 'emendamento Musk'. Pd: "E' vendetta contro i giudici"-Milano-Cortina, ma anche Bormio e Livigno: Italia prepara i Giochi più diffusi di sempre-Caso Ethan, il bimbo di 7 mesi riconsegnato alla mamma dalle autorità Usa-Anci, Manfredi: "Vogliamo costruire agenda che guardi avanti, nostre proposte meritano risposte"-Mattarella: "I Comuni sono la base della democrazia italiana, la prima linea delle istituzioni della Repubblica"-Venti di tempesta e neve fino in Pianura, è ancora maltempo artico sull'Italia-Sisal presenta la seconda edizione di 'FutureS'-Gaza, media: quasi 90 morti in raid Israele, oltre 60 in attacco vicino ospedale-Anci: Fava (Inps), 'auguri a Manfredi, collaborazione in interesse cittadini'-Google rischia di perdere Chrome, Dipartimento Giustizia Usa chiede vendita browser-Cop29, a Baku prima bozza su finanza clima ma senza cifre e criteri

Pesci robot contro gli invasori

Condividi questo articolo:

Per controllare le specie invasive che creano danni nell’ambiente marino, arriva la proposta di far agire dei pesci robotici

Un team interdisciplinare della New York University (NYU) e della University of Western Australia sta utilizzando pesci robotizzati per frenare gli effetti dannosi delle specie invasive: quello che questi robot marini fanno è spaventare gli invasori abbastanza da farli riprodurre di meno.

Per lo studio, la specie invasiva messa al centro è stata il pesce gambusia, visto che l’enorme impatto ambientale che questi esemplari hanno scatenato ha portato l’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura (IUCN) a elencarli tra le 100 specie esotiche invasive più dannose al mondo.

Le gambusie, infatti, quando arrivano nei nuovi ambienti non combattono più con i loro predatori primari, i persici trota, e grazie a questo le loro popolazioni crescono e prosperano. Inoltre, le gambusie presentano un’alta variabilità genetica, che gli consente di acclimatarsi e adattarsi rapidamente. Per questo esse tendono a diffondersi in modo esponenziale nei nuovi ambienti, spesso sostituendo la fauna locale dopo averla battuta nelle competizioni per lo stesso cibo o dopo averla addirittura cacciata e resa propria preda.

Per capire come affrontare questa sfida, il ricercatore capo Maurizio Porfiri della NYU, insieme a un team di collaboratori, ha condotto esperimenti di biomimetica in laboratorio, utilizzando pesci robotici d’ispirazione biologica. I pesci robot agiscono come predatori, imitando i persici trota, per provocare stress nelle gambusie e fargli esaurire le riserve di energia, in modo da rallentare i loro tassi di riproduzione.

 

Questo articolo è stato letto 103 volte.

biomimetica, gambusia, pesci, pesci robot, predatori, riproduzione, robot, specie invasive, stress

Comments (6)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Ecoseven è un prodotto di Ecomedianet S.r.l. Direzione e redazione: Lungotevere dei Mellini n. 44 - 00193 Roma
Registrazione presso il Tribunale di Roma n° 482/2010 del 31/12/2010.redazione@ecoseven.net