Cosa c’entra la tinta blu con le energie rinnovabili?
Una nuova scoperta sulle capacità di immagazzinamento delle acque blu potrebbe essere una svolta per l’industria tessile e per le batterie
Gli scienziati della University of Buffalo hanno scoperto un modo molto furbo di immagazzinare energia rinnovabile grazie alle acque reflue prodotte dall’industria tessile: l’acqua inquinata contenente colorante blu, infatti, chimicamente indicata come blu di metilene, a quanto dicono, conterebbe delle proprietà elettriche che potrebbe essere usate per rivoluzionare l’industria delle batterie nel prossimo futuro.
Questa scoperta, inoltre, potrebbe aiutare l’industria tessile – non molto avanti nelle sue pratiche sostenibili – a trovare finalmente una maniera di affrontare le questioni relative all’inquinamento idrico e al consumo. Infatti, solo il 5% del blu di metilene viene assorbito dal tessuto durante il processo di tintura, il che significa che a fronte dei migliaia di litri di tintura che vengono rilasciati dalle fabbriche quotidianamente per produrre i colori azzurri degli indumenti che indossiamo, il 95%o del colorante viene semplicemente gettato via.
In questo senso, scoprire le proprietà elettriche del blu di metilene – che è anche usato come medicina in alcune malattie del sangue, infezioni del tratto urinario e casi di avvelenamento da cianuro – è davvero un punto di svolta per l’industria tessile e per i paesi in cui i tessuti danneggiano sempre più l’ambiente.
La ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica «ChemElectroChem», rivela come le molecole di blu di metilene cambiano forma quando viene applicata una tensione al composto, diventando blu di leuco-metilene, un sottoprodotto incolore che viene quindi utilizzato dai chimici in processi di riduzione e ossidazione alternati, rendendo la composizione un’alternativa di successo a quelle delle attuali batterie. Inoltre, utilizzando una cella solare per generare energia, grandi quantità di colorante possono essere trasformate in blu di leuco-metilene e poi ritrasformate in elettricità quando serve.
La configurazione viene indicata come la batteria di flusso redox, che è già disponibile con soluzioni di vanadio: tuttavia la reversibilità quasi perfetta mostrata dalla composizione blu di metilene creerà sicuramente una certa concorrenza.
Staremo a vedere.
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