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Disoccupazione giovanile: da record per l’Istat, ma i posti ci sono

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I nuovi dati diffusi dall’Istat rivelano un tasso di disoccupazione giovanile che raggiunge il 36%. La soluzione e’ anche tornare ai vecchi mestieri. Ecco i posti di lavoro per i volenterosi

La disoccupazione giovanile è in aumento, dice l’Istat. E’ il dato più preoccupante degli ultimi anni perché riguarda i giovani con un’età compresa tra 15 e 24 anni. La disoccupazione giovanile in questi casi raggiunge persino il 36%. L’allarme del dato parziale e ancora non definitivo dell’Istat è giusto. Ma c’è un ‘però’.Secondo un’indagine di Unioncamere, del Gruppo di studio Datagiovani, in Italia nel primo semestre 2012 ci sono stati 124 mila posti di lavoro per i ragazzi sotto i 30 anni. Posti vacanti, in cui trovare profili è davvero difficile per le imprese e le aziende. Ma di quali profili professionali parliamo?

Eccoli: cuochi, camerieri, professioni dei servizi turistici, commessi, tecnici amministrativi, personale di segreteria e servizi generali, spedizionieri, addetti all’accoglienza, informazione e assistenza della clientela, tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione, operai specializzati in meccanica, edilizia, idraulici, elettricisti, conduttori di mezzi di trasporto, operai nelle attività metal meccaniche, tecnici del marketing, vendite, distribuzione commerciale, operatori della cura estetica, operatori e conduttori di impianti nell’industria alimentare, tecnici della sanità e dei servizi speciali, operatori di assistenza sociale, ingegneri, architetti (e professioni assimilate), specialisti in scienze economiche e gestionali di impresa,  operai specializzati dell’industria chimica, metalmeccanica, e della plastica, personale generico nelle costruzioni, personale non qualificato nelle attività commerciali e nei servizi, personale nel settore del legno e della carta, etc etc.

Una storia, che valga per tutte, è stata riportata dall’ultimo numero di Sette Corriere della Sera: un giovane imprenditore veneto di 39 anni confessa come dalle sue parti sia davvero difficile trovare giovani carrozzieri.  Per un giovane carrozziere si inizia da una paga base di 1.200 euro fino a poter arrivare a 1600/1700 su 14 mensilità. Uno stipendio di tutto rispetto. Ma i giovani di oggi sono attratti dal mondo dei calciatori e preferiscono aspirare – disoccupati – ad uno status symbol piuttosto che sporcarsi un po’ le mani di grasso ed avere, quello si, un lavoro certo e sicuro perché fondato su professionalità, sapere e tecnica. Quella che manca davvero a quei giovani che implementano il 36% della disoccupazione giovanile tra i 15 e 24 anni. Torniamo al mondo della tecnica, dei saperi, dell’artigianato, torniamo all’agricoltura. Non ne possiamo più di spread e speculazioni finanziarie. Ci stiamo impoverendo e la nostra mente sta diventando sempre più pigra e senza fantasia. Torniamo ai vecchi mestieri, prima che i nuovi ci annullino definitivamente.

(Natale Accetta)

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