Green Italy 205: dove e quali sono i lavori verdi più richiesti?
L’Italia scommette sulla Green Economy, creando nuovi posti di lavoro. Dove e quali sono i lavori verdi più richiesti?
La green economy è un’occasione da cogliere, un’innovazione che non può aspettare, un viaggio che il Nostro Paese ha intrapreso (lentamente). La green economy è l’opportunità per chi cerca lavoro, per chi studia e intende specializzarsi. A testimoniarlo è il nuovo rapporto GreenItaly 2015, alla sua sesta edizione, redatto da Fondazione Symbola e Unioncamere, promosso in collaborazione con il Conai. Il documento mostra come la green economy è un punto di partenza: un’impresa su quattro dall’inizio della crisi ha scommesso su innovazione, ricerca, design, qualità, bellezza e, appunto, sulla green economy. Sono 372.000 le aziende italiane (ossia il 24,5% del totale) dell’industria e dei servizi che, dal 2008, hanno investito, o lo faranno quest’anno, in tecnologie green per ridurre l’impatto ambientale, risparmiare energia e contenere le emissioni di CO2.
‘L’evoluzione ecosostenibile di una buona parte del nostro sistema produttivo è stata funzionale alla crescita della qualità delle nostre produzioni e della loro capacità competitiva’, ha commentato il presidente di Unioncamere, Ivan Lo Bello. ‘E’ importante fare emergere con queste analisi l’Italia dell’innovazione che scommette sul futuro. Continuare a far crescere questo volto ‘verde’ della nostra economia vuol dire anche adoperarsi per creare un contesto più innovativo e competitivo. Le Camere di commercio sono già coinvolte su questo fronte e intendono moltiplicare il proprio impegno. Nella convinzione che, oggi, la scelta della sostenibilità non sia rinviabile’.
Quali sono le regioni italiane che maggiormente credono nella Green Economy? A dire il vero, la ‘green Italy è diffusa in modo piuttosto uniforme lungo tutto lo Stivale, ma trova nel Nord del Paese il suo punto di forza. Più nel dettaglio, la Lombardia è la regione che guida la classifica regionale per numero delle imprese green, con quasi 71.000 casi che rappresentano poco meno di un quinto del totale. Seguono a distanza Veneto e Lazio, che si attestano sulle quote di 34.770 e 31.010 imprese green, poi Emilia Romagna e Campania, rispettivamente con 30.710 e 27.920 realtà che hanno investito per migliorare le loro performance ambientali. E quindi troviamo Piemonte con 27.330 imprese green, Toscana attestata sulla soglia di 26.770, poi Puglia con 23.300 casi, Sicilia 22.520 e ancora Marche 10.800’, si legge sul portale di Symbola.
E dove e quali sono i lavori green più richiesti? A dircelo è sempre il rapporto di Unioncamere. È facile immaginare che, vista ‘la presenza prevalente di imprese green nel Nord-Ovest, anche la diffusione geografica della domanda di green jobs riproduce quella delle imprese green e vede una marcata concentrazione nel Nord-Ovest, dove le assunzioni previste per il 2015 arrivano a sfiorare le 26.000 unità, di cui ben 19mila solo in Lombardia. Buone prospettive per le assunzioni dal mondo della green economy anche nel Nord-Est, dove le assunzioni di green jobs programmate entro l’anno sono quasi 16mila, grazie soprattutto alla presenza del Veneto, dove se ne contano 6.210 unità.
La macroripartizione Sud e Isole conta su un numero di assunzioni di green jobs previste nel 2015 di 17.600 unità, mentre il Centro si attesta a 15.170, 9.410 delle quali nel Lazio (regione in seconda posizione dietro la Lombardia nella graduatoria per numerosità assoluta di assunzioni di green jobs). Tra le regioni più virtuose su questo fronte citiamo anche l’Emilia Romagna (6.390), il Veneto (6.210) e la Campania (5.030). Scendendo nel dettaglio provinciale, troviamo sul podio, con il più elevato numero di assunzioni di green jobs programmate per quest’anno, la provincia di Milano (11.450 unità), cui seguono la provincia Roma (8.060), Torino (3.110) e Napoli (2.860).
Tra le figure professionali verdi, i green jobs più richiesti sono: l’installatore di impianti termici a basso impatto, l’ingegnere energetico, il tecnico meccatronico, l’ecobrand manager, l’esperto di acquisti verdi, l’esperto in demolizione per il recupero dei materiali, l’esperto del restauro urbano storico, il serramentista sostenibile, l’esperto nella commercializzazione dei prodotti di riciclo, il programmatore delle risorse agroforestali, l’esperto in pedologia – la scienza che studia il suolo, la genesi, sua composizione, le variazioni, soprattutto a fini agricoli -, l’ingegnere ambientale, lo statistico ambientale e il risk manager’.
gc
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