Taranto si spacca in due sull’Ilva alla vigilia delle elezioni
Ilva o non Ilva? La citta’ di Taranto si spacca in due: alcuni cittadini sperano nella chiusura del siderurgico e nella bonifica del territorio, altri esorcizzano questa ipotesi per conservare il lavoro
L’Ilva, l’inquinamento e la tutela ambientale sono al centro dei dibattiti politici e dei cittadini di Taranto. Le elezioni amministrative del 5 e del 6 maggio 2012 interessano anche la città di Taranto. E, a dire il vero, nonostante chi sara’ eletto sindaco dovrà confrontarsi inevitabilmente con la difficile situazione dell’Ilva, i politici non si sono impauriti e sono ben 11 i candidati sindaco, 32 le liste elettorali e circa mille gli aspiranti consiglieri. E in queste ultime ore ci si scontra in dibattiti, interviste e dichiarazioni. Tema caldo delle discussioni pre-elettorali è la questione Ilva e l’ipotetico scambio salute-lavoro.
Chiudere o no l’Ilva di Taranto? La città di Taranto si spacca in due. Documenti e referti sanitari non lasciano dubbi, secondo l’Autorità giudiziaria: l’Ilva, l’azienda siderurgica del gruppo Riva, inquina e non poco, le emissioni di polveri velenose nell’aria hanno modificato l’ecosistema della zona e l’inquinamento provocato ha causato 90 morti, diverse malattie respiratorie e problemi alla vista. E quindi c’è chi chiede e spera nell’immediata chiusura dell’insediamento siderurgico più grande d’Europa, con la successiva bonifica del territorio: alcuni tarantini vogliono partire (o ripartire) da qui. Altri cittadini di Taranto non sono d’accordo ed esorcizzano la chiusura dell’Ilva: l’azienda genera economia e offre lavoro, e, se chiudesse, migliaia di cittadini sarebbero disoccupati.
La questione Ilva emerge anche nei dibattiti e nelle scelte politiche. Angelo Bonelli, leader dei Verdi, candidato Sindaco della Città dei due mari, spera nella chiusura dell’industria inquinante e sostiene che i cittadini di Taranto abbiano già sofferto abbastanza. Bonelli si augura per Taranto quello che è stato fatto a Pittsburg e a Bilbao, ossia un processo di conversione ecologica e di bonifica, che secondo il candidato sindaco, non possono essere rinviate ulteriormente. Anche Ezio Stefano, il candidato Sindaco uscente, qualche settimana fa aveva chiesto che l’industria Ilva diminuisse le emissioni di polveri sottili nell’atmosfera, con la conseguente chiusura di questa qualora non avesse rispettato la richiesta. Aldo Condemi, candidato Sindaco per il Pdl, chiede ad Ilva un risarcimento per tutti i residenti nel quartiere Tamburi di Taranto. Secondo Condemi, l’Ilva deve pagare per i danni causati alla città di Taranto.
(GC)
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