Il Mediterraneo ha raggiunto temperature critiche
Picchi di oltre 23 gradi nelle acque in superficie per tutto il mese di maggio e giugno
L’allarme arriva dall’Esa e dall’Enea, che nel controllo delle ondate di calore nei mari previste nell’ambito del progetto CareHeat si sono rese conto che rispetto alla media del periodo 1985-2005, le temperature medie si sono alzate di 4 gradi.
Le temperature più critiche sono state rilevate nel golfo di Taranto e nel Mar Ligure, con una media di 5 gradi superiori a quella stagionale.
L’ultima volta che si era registrato questo fenomeno era l’estate del 2003, quando morirono in massa gorgonie e spugne, macro invertebrati fondamentali per il mantenimento dell’ecosistema marino.
“Capire cosa sta accadendo attualmente al clima è diventato fondamentale perché i cambiamenti hanno iniziato a influenzare concretamente la vita quotidiana e le attività economiche, fino al singolo cittadino, basti pensare all’aumento dell’immigrazione” afferma Gianmaria Sannino, responsabile del Laboratorio ENEA Climate Modelling and Impacts. “Così”, ha proseguito, “È opportuno definire quantitativamente questi fenomeni per comprenderne le cause e prevederne gli sviluppi, concentrandosi sugli oceani che coprono circa il 70% della superficie terrestre, al fine di pianificare e gestire i servizi ecosistemici e lo sviluppo sostenibile”.
Le conseguenze del riscaldamento delle acque marine
Il riscaldamento del mare e degli oceani può portare conseguenze catastrofiche sia per le specie marine ma anche per l’uomo:
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innalzamento del livello del mare a causa dello scioglimento dei ghiacciai
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cambiamenti e stravolgimenti dell’ecosistema marino
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migrazioni di massa sia di specie marine che di esseri umani
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acidificazione delle acque e morte delle specie marine
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minaccia alla sicurezza alimentare globale
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eventi meteorologici estremi.
Per dare un contributo alla situazione, i ricercatori che hanno effettuato queste rilevazioni, metteranno a disposizione delle parti interessate nel settore marino (piscicoltura, pesca, aree marine protette) l’uso di modelli all’avanguardia, compresi quelli basati su reti neurali, per rilevare automaticamente le MHW (ondate di calore marina), valutarne l’impatto sull’ecosistema marino, e definire il concetto di un’onda di calore nel contesto attuale del riscaldamento globale.
Luna Riillo
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