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Decreto sviluppo: l’incognita del tempo e l’ipotesi di concordato fiscale

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Dopo che sono cadute le diverse ipotesi di condono edilizio e fiscale e condono sulle rinnovabili, spunta l’ipotesi di un concordato fiscale, ovvero un’accelerazione delle soluzioni dei contenziosi tra i contribuenti e il fisco. Potrebbe portare 5 miliardi di entrate

Ieri il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in serata ha detto che non ci sono i soldi per il Decreto sviluppo e che bisogna attende un pò di tempo perchè non c’è fretta. In contemporanea diverse associazioni di imprese, sigle pesanti come Ania, Confindustria, Rete Imprese e altri hanno scongiurato l’Esecutivo proprio sul fattore tempo. E’ importante far ripartire la crescita economica dopo aver assestato un colpo micidiale quest’estate con le due manovre correttive di Luglio e di Agosto.

Da quello che si apprende tra ieri sera e stamattina ci sono alcune novità: la prima che non è detto che il Decreto sviluppo possa arrivare domani al Consilgio dei MInistri del 20 Ottobre; la seconda che una volta messe da parte diverse ipotesi, uscite sui giornali in questi giorni, come il condono sulle rinnovabili, il condono edilizio e il condono fiscale spunta un’ipotesi di ’concordato fiscale’, ovvero di accelerare le soluzioni relative ai contenziosoi aperti e in corso con il fisco dei contribuent italiani. Una voce che dovrebbe pesare per circa 5 miliardi di euro secondo le previsioni dei più esperti.

Nella giornata di ieri Stefano Saglia ha smentito la possibilità di un condono sugli abusi edilizi o ambientali di chi ha costruito un impianto di energia rinnovabile e in serata a Ballarò il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi ha smentito ogni ipotesi di condono fiscale.

Sempre dalle indiscrezioni che sono girate nella serata di ieri l’ipotesi di fare un accordo con la Svizzera per tassare i capitali presenti nelle banche elvetiche, così come hanno fatto nei mesi scorsi la Germania e la Gran Bretagna, e anche l’ipotesi di dismissioni del patrimonio dello Stato.

Per ora tutte ipotesi sul tavolo del Governo, intanto il tempo stringe e il Decreto Sviluppo sul quale si sta lavorando dal mese di Settembre al 20 Ottobre cioè domani potrebbe anche non vedere la luce. (mig)

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