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Kyoto: Italia arranca su obiettivi di riduzione delle emissioni

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Rischio di stop del processo di riduzione delle emissioni di CO2 in Italia, Austria e Lussembrugo, ancora lontane dall’obiettivo del 20-20-20 per riduzione consumi, incremento delle rinnovabili e riduzione dei consumi energetici

Obiettivi di Kyoto ancora distanti per l’Italia che si ferma al 4,8% di taglio di CO2 rispetto ai livelli del 1990 contro la riduzione del 6,5% prevista per il nostro Paese. In complesso però l’Europa dei 27 nel suo complesso prosegue verso il raggiungimento degli obiettivi al 2020. Questo è quanto certificato dall’Agenzia europea dell’Ambiente che oltre all’Italia punta la lente su Austria e Lussemburgo. Ancora dati preliminari dunque ma che indicano una tendenza ancora non positiva che deve essere necessariamente rivista per tagliare le emissioni di CO2 al 2020, del 20% della CO2, del 20% dei consumi di energia e una quota del 20% di consumi da rinnovabili.

A subire le eventuali conseguenze di un mancato raggiungimento degli obiettivi europei però potrebbe non essere solo l’ambiente, ma anche le casse dello Stato. Infatti per chi non rispetterà i parametri fissati in arrivo pesanti multe comminate dalla Corte europea. Intanto però a Bruxelles si sono avviate le consultazioni per avviare una fase 2 di Kyoto con obiettivi che potranno essere ancora più ambiziosi, ma la strada è ancora in salita per via del mancato accordo sulla fase di transizione tra i due impegni e sulla applicabilità a livello globale e non solo in ambito europeo.

Le prime stime per il 2010 in ambito europeo segnalano un incremento del 2,4 % delle emissioni di gas a effetto serra nell’UE rispetto al 2009, dovuto alla ripresa economica verificatasi in molti paesi, nonché a un maggiore fabbisogno di riscaldamento generato da un inverno più rigido. Tuttavia, il passaggio dal carbone al gas naturale e la crescita sostenuta della produzione di energie rinnovabili hanno consentito di arginare l’aumento di queste emissioni. 

(Natale Accetta)

 

 

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