Condizionatori e inquinamento: come stare al fresco senza nuocere al pianeta
Apparecchi più efficienti, accortezze di utilizzo e pannelli solari ci possono aiutare, ecco come
A causa dei gas refrigeranti utilizzati per rinfrescare l’aria nei condizionatori meno recenti e a causa dell’alto tasso di energia elettrica consumata dai motori, i condizionatori sono un elemento che contribuiscono fortemente al problema della crisi climatica.
A partire dalla metà del ’900 infatti, la loro diffusione è aumentata a dismisura raggiungendo ogni angolo del mondo, soprattutto quelle zone dove sono presenti climi più caldi. Negli ultimi anni, questo fenomeno è aumentato di pari passo con l’aumento della temperatura media globale, che porta estati caldissime come quella che stiamo attraversando.
Si stima infatti che siano circa 2 miliardi i condizionatori attivi in tutto il mondo (concentrati soprattutto negli USA, in Cina e in Giappone) e il numero è in aumento.
Numero che se moltiplicato per la quantità di energia necessaria per alimentarli, rende palese il bisogno di un intervento.
Per questo si è resa necessaria un’innovazione nel settore della climatizzazione, andando a sfruttare le più recenti tecnologie verdi per compensare l’impronta di CO2 generata dai condizionatori e andando a migliorarne l’efficienza energetica, in modo da ridurre i consumi di energia necessari per raffreddare gli ambienti sia domestici che industriali.
Sono infatti disponibili alcune tecnologie in grado di sostituire l’attuale modello di condizionatore.
Dai refrigeratori evaporativi, in grado di sfruttare alcuni principi di evaporazione dell’acqua per trasferire il calore, ai più semplici pannelli solari in grado di produrre energia elettrica durante il giorno e di trasferirla al condizionatore per farlo funzionare. Inoltre se si uniscono i pannelli ad un piccolo sistema di accumulo di energia, sarà possibile utilizzarli anche durante le giornate nuvolose o le ore notturne ( nel caso in cui si utilizzi il condizionatore per ottenere aria calda).
In ogni caso, la componente fondamentale per il risparmio di energia e inquinamento ( e soldi in bolletta) è l’essere umano. Sta a noi applicare alcune accortezze per consumare in modo efficiente:
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impostando il condizionatore in modalità deumidificatore dopo circa 15 minuti di raffreddamento (ad un massimo di 26 gradi) , in modo da mantenere fresco l’ambiente senza far lavorare il motore al massimo per tutto il tempo di utilizzo
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migliorando l’isolamento termico degli edifici in cui abitiamo
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lavorando per evitare che il fresco generato all’interno della stanze venga disperso all’esterno attraverso muri o finestre non correttamente coibentate.
Luna Riillo
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