I vapori che emettiamo influenzano la formazione delle nuvole

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Gli sforzi per ridurre l’inquinamento atmosferico potrebbero non bastare di fronte alla nostra produzione di fumi, gas e vapori

Secondo una nuova ricerca, l’impegno per ridurre l’inquinamento potrebbe non bastare per eliminare la possibilità di disastri meteorologici. I ricercatori della University of Arizona and Texas A&M University hanno, infatti, affermato che il vapore rilasciato nell’atmosfera può influenzare le formazioni nuvolose e persino il clima.

“I vapori influenzano indirettamente lo sviluppo delle nuvole.”, ha spiegato Tim Logan, assistente alla Texas A&M. “Fungono da base per la formazione delle gocce che le compongono, quindi possono influenzare le dimensioni, la quantità, la durata e le precipitazioni”.

I vapori possono avere effetti e cause diverse. Ad esempio, un aumento della concentrazione di goccioline nelle nubi può verificarsi a causa di solfati, certi composti carboniosi, le particelle diesel e vapori da fonti biologiche. D’altra parte, si può verificare una diminuzione delle concentrazioni di goccioline a causa della polvere minerale e del fumo di un incendio.

Forse la scoperta più interessante è il fatto che i vapori rilasciati su certe aree possono avere effetti che si avvertono fino a migliaia di chilometri di distanza. Ad esempio, gli Stati Uniti possono essere interessati da gas rilasciati in Canada e in Asia.

I dati di questa ricerca dovrebbero aiutare a capire meglio i cambiamenti climatici causati dalla presenza di gas e vapori nell’atmosfera.

A proposito di cambiamenti climatici, lo sapevate che i raggi cosmici emessi quando le stelle esplodono hanno un impatto misurabile sui modelli meteorologici della Terra?

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