Strutture di metallo e leganti organici per ridurre le emissioni di CO2

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Una nuova struttura biochimica potrebbe rivoluzionare l’industria

Secondo uno studio pubblicato su Advanced Functional Materials, l’uso di MOF, polimeri porosi e cristallini fatti di nodi metallici che sono collegati tra loro da leganti organici, potrebbe giovare all’industria petrolchimica.

Una delle sfide più importanti, per questo tipo di industria, è separare le molecole in modo efficace e energeticamente efficiente. In effetti, i processi di separazione costituiscono quasi il 40% dell’energia consumata. Pertanto, ridurre l’uso di energia nei processi di separazione potrebbe aiutare a ridurre le emissioni di carbonio.

Il propilene è uno dei prodotti più utilizzati, ma ha quasi sempre bisogno di essere separato dal propano e questo consuma tanta energia. Una soluzione viene dai MOF: i pori nella loro struttura molecolare permettono la cattura delle molecole, compreso il carbonio, con enorme facilità. Possono anche condurre la separazione propilene-propano a temperatura ambiente.

Poco tempo fa si era parlato della validità dei MOF perfino nella rimozione dall’acqua dei metalli pesanti. Secondo i ricercatori dell’École Polytechnique Fédérale de Lausanne (EPFL), questo sistema potrebbe restituire acqua potabile al miliardo circa di persone esposte ai gravi rischi sanitari legati all’uso di acqua contaminata da piombo e arsenico.

In ogni caso, per ridurre l’inquinamento atmosferico delle industrie, altri ricercatori stanno ideando nuove tecnologie. Speriamo che questo problema presto possa essere solo un ricordo.

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industria, inquinamento, MOF, petrolchimica, polimeri

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