ULTIMA ORA:

Un cemento che cattura anidride carbonica

Condividi questo articolo:

LafargeHolcim ha prodotto un calcestruzzo «quasi buono» che riduce le emissioni del 70%

La produzione di cemento è responsabile fino all’8% delle emissioni annuali di CO2 – che è il motivo per cui questo materiale viene accusato spesso di essere il più distruttivo presente sulla Terra. Sapendo di questo problema, i produttori hanno cercato dei modi per ridurne l’impronta, lavorando soprattutto sulle due fonti principali da cui provengono le emissioni di carbonio: il riscaldamento del forno e la reazione chimica che produce il cemento, a partire dal carbonato di calcio.

LafargeHolcim, la più grande azienda di cemento al mondo, con sede negli Stati Uniti, sta cercando di ridurre la produzione di carbonio da parte di questo materiale da un po’ di tempo, nonostante abbia notato l’assenza di un vero interesse commerciale degli acquirenti in questo senso.
Recentemente, l’azienda ha comunicato che venderà cemento a basse emissioni di CO2 per l’industria dei prefabbricati negli Stati Uniti, grazie a una collaborazione tecnologica con Solidia Technologies,che va avanti da sei anni.

Il prodotto creato utilizza un legante speciale – prodotto a temperature più basse – e subisce un processo di indurimento brevettato che utilizza anidride carbonica, anziché acqua. Aggiungendo e assorbendo CO2, Solidia Concrete raggiunge la resistenza in meno di 24 ore, a differenza del calcestruzzo tradizionale, che impiega 28 giorni per raggiungerla. In questo modo, riduce del 70% l’impronta di carbonio complessiva del calcestruzzo prefabbricato e diminuisce le emissioni dell’industria del cemento fino al 40%.

 

Questo articolo è stato letto 37 volte.

calcestruzzo, cemento, CO2, emissioni, industria, inquinamento, LafargeHolcim, Riduzione emissioni

Comments (2)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Ecoseven è un prodotto di Ecomedianet S.r.l. Direzione e redazione: Lungotevere dei Mellini n. 44 - 00193 Roma
Registrazione presso il Tribunale di Roma n° 482/2010 del 31/12/2010.redazione@ecoseven.net