ULTIMA ORA:
Post title marquee scroll

Allarme radioattività in Umbria

Condividi questo articolo:

Valori preoccupanti in una zona dove sono state interrate delle ceneri

Anche l’Umbria potrebbe avere la sua ‘Terra dei fuochi’, a denunciarlo i rappresentanti locali del Movimento Cinque Stelle. I dati dell’Agenzia regionale per l’ambiente hanno rilevato significative tracce di radioattività a Fabro, proprio dove sono state interrate 1,5 tonnellate di ceneri. 

‘Chiederemo ulteriori verifiche, anche sull’acqua, carotaggi del terreno ed indagini epidemiologiche per delineare con esattezza i contorni di questo grave caso di inquinamento ambientale’ hanno dichiarato i consiglieri regionali Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari.

In passato parte delle ceneri prodotte dalla centrale Enel di La Spezia vennero utilizzate per livellare i terreni su cui è stata poi realizzata l’area artigianale. 

Per dare un’idea della gravità del problema i consiglieri paragonano i livelli dell’area a quelli di Tokyo dopo il disastro di Fukushima, (tra la capitale del giappone e il teatro dell’ultima tragedia nucleare ci sono circa 300 km): ‘secondo le rilevazione Arpa iniziate a settembre 2015 la radioattività misurata è tra 0,1 e 0,4 microsievert/ora, valore tale da aver suggerito ulteriori approfondimenti. Numeri preoccupanti, se si pensa che una radiografia sviluppa 1 microsievert/ora, che a Roma se ne registrano 0,04 e che a Tokyo, dopo Fukushima, il livello medio era 0,25’.

La questione è stata sollevata anche in sede comunitaria dall’eurodeputata Laura Agea che denuncia nella sua interrogazione alla Commissione: ‘A Fabro, nella provincia di Terni, in Italia, tra il 1986 e il 1990 sono state seppellite oltre un milione di tonnellate di ceneri di carbone in un’ampia area attualmente destinata ad attività artigianali e commerciali’. ‘Il grave pericolo per l’ambiente e per la salute della popolazione – sottolinea la deputata – richiede l’immediato intervento delle autorità competenti’.

Scopriamo anche il nuovo drone inventato dalla studentessa peruviana Monica Abarca, è il primo velivolo a pilotaggio remoto in grado di individuare sia le radiazioni che le particelle nocive nell’aria

 

 

 

 

Questo articolo è stato letto 61 volte.

radioattiva, radioattività, umbria

Comments (2)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Ecoseven è un prodotto di Ecomedianet S.r.l. Direzione e redazione: Lungotevere dei Mellini n. 44 - 00193 Roma
Registrazione presso il Tribunale di Roma n° 482/2010 del 31/12/2010.redazione@ecoseven.net