Arriva in Abruzzo il parco della Costa Teatina

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Buone notizie dall’Abruzzo, anche se non verranno meno le piattaforme petrolifere

A breve potremmo festeggiare l’arrivo di un nuovo parco: Il parco nazionale della costa teatina.

Come spiega il WWF, si è svolta una unione tecnica preliminare all’imminente passaggio in Conferenza Stato-Regioni, ultima tappa prima della firma del Decreto da parte del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

È una battaglia portata avanti da molte associazioni: WWF, Legambiente, Arci, Fai, Marevivo, Italia nostra, Pro natura e Costituente per il parco.

‘Il nuovo Parco – spiega il WWF – è una scelta di innovazione per un territorio da troppi anni in crisi che sicuramente non sarà rilanciato né da ulteriori cementificazioni né da altri pozzi petroliferi. Non si può continuare a guardare al passato e sperare di uscire dall’attuale stallo economico con gli stessi strumenti che sono alla base della crisi. Il Parco Nazionale può rappresentare la svolta: basta vedere, tra gli altri, i dati positivi di Unioncamere sulla ricchezza prodotta dalle aree naturali protette e i dati ANCE sulla riqualificazione urbana e l’efficienza energetica.’

L’iter per l’istituzione del parco non è riuscito a frenare il progetto per la piattaforma petrolifera di Ombrina Mare e l’associazione ambientalista è molto attenta a contrastare chi vorrebbe promuovere soluzioni meno attente all’ambiente: ‘In questi giorni abbiamo ascoltato tante prese di posizione: la tutela di interessi diretti, come la vecchia Confindustria che difende a spada tratta le rendite dell’economia del ‘900 fatte di petrolio e cemento mentre le più grandi economie mondiali investono in rinnovabili e green economy; le divisioni all’interno di associazioni di categoria, specie le rappresentanze dell’agricoltura, dimenticando o nascondendo quella che, prima ancora del Parco, è la strategia della Politica di Sviluppo Rurale 2014-2020, rivolta ai temi dell’innovazione, dell’ambiente e della qualità della vita nei territori; le proposte dell’ultimo momento di un parco regionale marino che, sposando l’analoga proposta avanzata nel maggio scorso dai comuni “No Parco” hanno offerto a questi, sicuramente senza volerlo, un assist incredibile per le loro politiche pro resort e porti turistici.’

 

 

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