Beppe Grillo è tornato: le 3 eco-idee più belle dello spettacolo e l’intervista agli autori
Beppe esorcizza Grillo per tornare sé stesso
Come leader del Movimento Cinque Stelle ha deciso di fare ‘un passo di lato’ ed è tornato a calcare il palcoscenico.
Beppe Grillo, nel nuovo spettacolo, Grillo vs Grillo, si mette a nudo, si racconta, si finge in psicanalisi: ’devo riprendermi la mia vita’ dice e, dismessi i panni del leader politico, ritorna il comico, colui che ‘ha il compito di creare dubbi, mentre dai politici si attendono certezze’.
Di dubbi ne semina, come al solito. Ne ha per tutti: parla di economia, ambiente, politica, società. E di ogni ambito individua paradossi e storture che a volte hanno sembianze mostruose, come la Barbie Wi-Fi che fa domande ai bimbi e ne trasmette le risposte a un server esterno.
Il Grillo mattatore che abbiamo conosciuto nei precedenti spettacoli si muove ora in una cornice narrativa più classica. Procede sempre a briglia sciolta, ma ha un prologo efficace (il dialogo con sé stesso), un inizio toccante, nel quale racconta la sua infanzia, il rapporto con il padre, i primi lavori, la celebra ‘battuta sui socialisti’ e un rocambolesco finale catartico nel quale si spoglia delle vesti semi-divine a cui lo aveva costretto il suo ruolo di ‘leader carismatico’ e ritorna finalmente ‘uomo’.
Si incarta per un momento sul famigerato ‘Canguro’, ma subito parte in quarta e racconta con orgoglio la genesi del ‘blog’; poi disegna un futuro basato sul reddito universale e sulla tassazione dei soli consumi; indica un orizzonte in cui l’economia si spoglia di tutti i processi che la imbrigliano. ‘Non mi adatto più al mercato, è il mercato si adatta a me!’ urla. La fa facile, ma siamo a teatro e le iperboli scaldano il pubblico.
Per tutto lo spettacolo esorcizza il suo ‘alter ego’ politico: uccide metaforicamente il ‘leader’ Grillo ed esorta ognuno a essere leader di sé sesso. I panni della guida del Movimento sembrano ormai andargli stretti, anche se li ha indossati con disinvoltura per anni, ‘dettando la linea’ dal suo blog e da centinaia di comizi.
Ma una netta linea di demarcazione è impossibile (e insensata): il suo spettacolo, ricco di spunti, denuce e invettive è intrinsecamente politico.
Sul palco coinvolge il pubblico con un trasporto messianico e totalizzante, uno stile perfetto per il teatro, meno per l’agone politico, dove il manicheismo a fatica si sposa con l’arte del compromesso.
Ma questa sera Grillo ha ritrovato Beppe e traspare la sua passione sincera per la carrellata di personaggi di cui parla: ingegneri, architetti, manager, scienziati; tutte persone accomunate dalla voglia di cambiare questo mondo, di uscire dagli schemi, di ‘rottamare’ il passato, anche se il termine questa sera suonerebbe un po’ fuori luogo.
E il cambiamento non arriva attendendo che il leader faccia qualcosa. Dal pubblico gli urano ‘daje Beppe’ e lui risponde ‘daje Beppe stocaxxxo!’; come per dire: non aspettatevi che arrivi qualcuno togliere le castagne dal fuoco.
‘Siate voi stessi il cambiamento che volete vedere nel mondo’, avrebbe suggerito – magari con più pacatezza – Ghandi.
E il cerchio della ‘redenzione’ si chiude con un colpo di teatro ‘eucaristico’: Grillo estrae un pacchetto di grilli commestibili e costringe i ‘grillini’ presenti in sala a mangiarli; allo spuntino serale partecipano loro malgrado anche i deputati Luigi Di Maio e Alessandro di Battista tra le risate del pubblico in sala.
Grillo c’è o Grillo non c’è più? ‘Grillo è un po’ in ognuno di voi’, sembra dire. A prescindere dalla politica e dalla fine che farà il Movimento, lui già sa di aver cambiato le regole del gioco.
Gli autori: come è nato lo spettacolo
Abbiamo incontrato gli autori dello spettacolo, Matteo Pittarello e Marco Dambrosio, in arte Makkox, già noto al grande pubblico per le vignette in diretta durante Gazebo (uno dei migliori programmi della TV italiana).
‘Beppe è curioso, è un lettore compulsivo. Individua temi nuovi ogni giorno e ci dà molti input’, spiega Pittarello raccontando la genesi di uno spettacolo ‘nato da lunghe chiacchierate passeggiando in riva al mare’. L’idea che evoca è quella di un continuo brainstorming. Infatti gli autori seguono costantemente il comico in tour e uno spettacolo non è mai uguale all’altro: ‘ogni pomeriggio discutiamo dei fatti del giorno, dei temi caldi delle città che ci ospitano e aggiorniamo il copione. È uno spettacolo vivo’, spiega Pittarello.
Chiediamo a Makkox cosa significhi ‘ambiente’ nel teatro di Grillo: ‘Beppe ha allargato il concetto di ambiente. Non ci si ferma all’alberello, al verde. È un concetto ampio, l’ambiente si allarga, diventa ecosistema. Ne fanno parte anche la tecnologia e l’informazione ad esempio’. Sullo spettacolo sottolinea come ci sia una componente ‘teatrale’ maggiore rispetto al passato: ‘All’inizio Grillo dialoga con sé stesso, poi inizia a raccontare la sua storia, nel finale esce da sé stesso. C’è più struttura’. ‘Gli spettacoli del passato – aggiunge Pittarello – non avevano questa cornice’.
La top 3 dell’ultimo spettacolo
1. Il rifugio sul Monte Rosa Hütte
Un edifico che ottiene l’80% del suo fabbisogno energetico dal sole. Conserva l’energia in eccesso per quando c’è nuvolo. L’acqua proviene dallo scioglimento del ghiacciaio. È un edificio autosufficiente costruito con elementi modulari pre-costruiti in fabbrica e portati in loco in elicottero. Un esempio di architettura sostenibile di altissimo livello. Altissimo in tutti i sensi dato che si trova a 2.883 metri.
2. Il WC smart
La toilette intelligente che si preoccupa del nostro stato di salute.
Prodotto dalla giapponese Toto, è il water che fa l’esame delle urine e delle feci e ci comunica l’esito sul suo display. Una maniera molto pratica per monitorare costantemente il nostro stato di salute.
3 I grilli commestibili
Chi se non Grillo poteva parlarne. Gli insetti sono ricchi di proteine, è facile allevarli e sono sostenibili rispetto ad altri cibi di origine animale. In molte zone del mondo sono già parte della dieta, chissà se li troveremo mai nei nostri piatti. Gli insetti potrebbero essere la risposta al crescente fabbisogno di cibo sulla Terra.
Andrea Pontara
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