Cinghiali, WWF: ‘gestire l’emergenza’
Come è possibile affrontare il problema se non abbiamo dati sulla popolazione di cinghiali?
I cinghiali sono tornati protagonisti delle cronache per alcune aggressioni e soprattutto per la tragica la morte di un anziano vicino a Cefalù; ciò ha riaperto il dibattito sul rapporto tra l’uomo e questi animali.
Il WWF esprime cordoglio per l’accaduto, ma sottolinea come il problema sia noto da anni e come manchino dati reali su consistenza della popolazione, distribuzione, danni all’agricoltura.
‘Con lo spopolamento delle montagne e delle campagne – spiega l’associazione ambientalista – sta aumentando in questi anni la fauna selvatica che fatica a trovare un equilibrio naturale, vista la carenza di predatori.
I grossi predatori, prima di tutto i lupi, che svolgono il ruolo di tenere sotto controllo le specie onnivore (come i cinghiali) e erbivore (come cervi e daini) non riescono a tenere contenere alcune specie come i cinghiali che hanno alti tassi di riproduzione.’
Il WWF chiede che per prima cosa si debba avere un quadro certo della situazione con dei dati scientifici e per questo prone l’affidamento all’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ISPRA della gestione di una banca dati sul cinghiale e sui danni all’agricoltura in collaborazione con le Regioni, al fine di identificare le aree più critiche e vulnerabili e per pianificare su basi scientifiche il controllo delle popolazioni.
Il WWF in una nota inoltre chiede che sull’emergenza cinghiali intervengano Ministero politiche agricole, ministero Ambiente insieme alla conferenza delle Regioni, con un decreto che faciliti il coinvolgimento degli agricoltori nella gestione delle catture e favorisca la promozione di filiere per la commercializzazione e trasformazione delle carni in modo legale.
Ricordiamo che i cinghiali si riproducono molto velocemente: ‘una scrofa può partorire anche due volte in un anno, con oltre 10 piccoli a parto. In un anno il numero dei cinghiali in una definita area può quindi potenzialmente raddoppiare o triplicare’, spiegano al WWF.
L’unico predatore naturale del cinghiale, spiega il WWF, è il lupo, ma la popolazione di questo predatore in Italia (1.000 – 1.500 esemplari) non è in grado di condizionare in modo rilevante la dinamica della popolazione del cinghiale (un lupo può prelevare circa 200 cinghiali / anno per la sua alimentazione).
Il problema è che non esistono dati certi nel nostro paese, non esiste una banca dati; la gestione del cinghiale è competenza delle Regioni e delle Province nell’ambito della gestione faunistico venatoria.
a.po
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