Comunità di montagna: nasce rete green e smart

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È nata la prima rete delle ‘Comunità di montagna green e smart’: i piccoli Paesi uniscono le forze

 

È nata la prima rete delle ‘Comunità di montagna green e smart’, occasione per  unire le forze, raccontare le economie di montagna e migliorarsi. La rete diventa un punto di forza per tutte le comunità che sono in difficoltà nella gestione degli imprevisti e delle emergenze, ma anche spunto di rinnovamento per chi intende puntare sull’efficienza energetica, sulle rinnovabili o sulla raccolta differenziata. Sempre più significativo, infatti, è il numero di piccolissime, piccole e medie imprese che, insieme a virtuose amministrazioni locali, dimostrano di avere il coraggio di assumere la sfida ambientale come fattore competitivo e di integrarla con i temi della responsabilità sociale d’impresa e della centralità della persona, e di cui domani saranno presentate le pratiche.

Ed è proprio per questo che Legambiente ha scelto di premiare con le bandiere verdi attività e progetti che sanno riguadagnare terreno a migliori pratiche agricole, ai bisogni di qualità alimentare, alle tipicità territoriali, alla diversificazione produttiva anche immateriale, al risparmio energetico, a un turismo responsabile e sostenibile, per la difesa del suolo e un più equilibrato utilizzo delle risorse idriche. 

‘La rete delle buone pratiche di montagna è secondo noi di significativa importanza – dichiara Vanda Bonardo, responsabile nazionale Alpi Legambiente -. Il nostro percorso, con la Carovana delle Alpi, non nasconde l’ambizione di poter contribuire a costruire una buona governance alpina, dove le  buone pratiche, messe in rete,  possano  produrre nuovi patti e accordi per dare più forza e cogenza a questa visione. La green economy è secondo noi l’unica via di uscita dalla crisi e costituisce un terreno di crescita estremamente favorevole nel tessuto socio-economico alpino’. 

‘Le aree montane – aggiunge Vanessa Pallucchi, responsabile Cultura e Territorio Legambiente – possono concretamente superare le debolezze e fragilità che ne hanno condizionato la vita in questi ultimi decenni, solo unendosi in un progetto innovativo, capace di raccogliere le sfide economiche e ambientali della contemporaneità, muovendosi nella prospettiva della green society e di un’economia fossil free. Occorre cercare e sviluppare nuove condizioni di equilibrio nel rapporto tra uomo, natura, lavoro e abitare in montagna, ma anche nell’intreccio tra  culture montanare  e saperi cittadini’. 

GC

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