Giappone riapre la caccia alle balene

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Il Giappone decide di sfidare la Corte internazionale di giustizia dell’Onu e riapre la caccia alle balene

 

La caccia alle balene non si ferma. Il Giappone decide di sfidare la Corte internazionale di giustizia dell’Onu e, dopo un anno di pausa, ha annunciato di riaprire la caccia ai giganti del mare. Non sono mancate, ovviamente, le critiche delle organizzazioni ambientaliste e animaliste.

 

La decisione viene giustificata a scopo scientifico e quindi, anche questo dicembre, con l’inizio dell’estate antartica Tokyo mette in mare la sua flotta di baleniere hi-tech. Ma ben si sa, come evince dalla diffida dalla Corte di Giustizia dell’Aja, già a marzo 2014 che il Giappone mascheri fini prettamente commerciali, ammantandoli con pretese di “scientificità” per aggirare la moratoria mondiale, in vigore da anni. 

‘Non accettiamo in alcun modo o in alcuna forma il concetto dell’uccisione di balene per autoproclamati ‘motivazioni scientifiche”, ha commentato a caldo Greg Hunt, ministro per l’Ambiente dell’Australia, uno dei Paesi in prima fila nella difesa della moratoria mondiale, in vigore dal 1987.

‘E’ passato il tempo delle parole, è tempo di azione ed è per questo che bisogna mandare lì una nave della dogana per sorvegliare e raccogliere evidenze contro il Giappone per future cause in tribunale’, ha detto il senatore dei Verdi australiano Nick McKim, mentre l’opposizione laburista chiede al governo di sollevare la questione durante il vertice di Parigi sul clima.

gc

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