Il 2011 sara’ l’anno dell’eolico. Anche per l’Italia?

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Dopo la bassa crescita del 2010, la produzione di energia eolica sembra destinata a conoscere un boom nel corso di quest’anno. A trainare la crescita Cina e Stati Uniti. In Europa si confermano leader Germania e Spagna, frena l’Italia, che già nel 2010 ha conosciuto un vero e proprio stop

La bassa crescita dell’eolico nel 2010 nel mondo dovrebbe invece trasformarsi in robusta crescita nel 2011, grazie alle politiche di sviluppo che i grandi Paesi mondiali hanno intrapreso nel 2010 e che vedranno dare i frutti nei prossimi anni. In particolare, significativo è il dato della Cina che è già diventato il primo Paese al mondo nell’eolico a fine 2010 e che si appresta a consolidare il risultato nel 2011. Anche gli Stati Uniti proseguono la crescita rilevante confermando il posto d’onore, seguiti da Germania e Spagna.

Frenata invece per l’Italia che già nel 2010 ha subito il primo vero stop nell’energia dal vento da molti anni nella crescita di potenza installata. Il nostro Paese, inoltre, rischia seriamente di essere scavalcato già nel 2011 sia dalla Francia sia dal Regno Unito, mentre per certo perderà il posto a scapito del Canada che continua con tassi di crescita significativi.

A tracciare lo scenario è la World Wind Energy Association che ha pubblicato il Rapporto 2011 nel quale vengono messi in evidenza i risultati dell’anno appena concluso e le previsioni per l’anno 2011. I dati sono stati diffusi oggi in Italia dall’Anev, in qualità di unica Associazione italiana presente nel board dell’Associazione mondiale di categoria, che non nasconde le proprie preoccupazioni per la frenata dello sviluppo dell’energia eolica nel Bel Paese.

"Il dato preoccupante per l’Italia, che l’Anev denuncia da oltre un anno, è che i dati delle installazioni del primo trimestre 2011 sono bassissimi, e quelle del secondo trimestre -afferma l’Associazione Nazionale Energia del Vento- non saranno migliori. Certamente il 2011 sarà, a differenza di quanto avviene nel mondo, un anno molto brutto per lo sviluppo dell’eolico in Italia".

Molto significativo, secondo l’Anev, è inoltre "il dato relativo alle capacità installate pro capite e per Km2 in cui l’Italia scende rispettivamente al 15° e al 9° posto nella classifica mondiale a riprova del ritardo sia in termini assoluti che relativi dell’eolico nel nostro Paese".

L’Anev, quindi, "segnala ancora una volta la necessità di rilanciare l’eolico, tecnologia matura, economica e affidabile, con la rapida emanazione dei Decreti Ministeriali attesi in applicazione del decreto legislativo, al fine di consentire agli operatori eolici di contribuire al raggiungimento efficiente degli obiettivi al 2020".

(VG/Com)

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