Il drago di Komodo, il discendente dei rettili preistorici

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E’ considerata la lucertola più grande e pericolosa del mondo e attacca anche l’uomo. Ma la sua ferocia non lo mette al riparo dall’estinzione

Sembra arrivato direttamente dalla preistoria con il suo corpo ricoperto di squame e la sua saliva mortale. E’ il drago di Komodo, un animale praticamente sconosciuto fino a 100 anni fa, la più grande lucertola vivente. Lunghi fino a tre metri, da adulti possono pesare oltre 100 chili, i draghi vivono solo nell’arcipelago delle isole della Sonda, in Indonesia. Sono potenti predatori: possono mangiare cinghiali, cervi e anche uomini. I draghi si nascondono e mimetizzano nella foresta dove attendono pazientemente le loro prede che possono dilaniare con i loro artigli e la poderosa dentatura. Ma hanno anche un’altra arma letale: la loro saliva può uccidere nell’arco di 24 ore. Si stima ne sopravvivono alcune migliaia di esemplari. Gli studiosi considerano il drago di Komodo l’unico discendente dei grandi rettili che popolavano l’era preistorica.

La crescita dell’animale è molto lenta e i piccoli vivono i loro primi tre anni al riparo sugli alberi. Devono infatti difendersi dai predatori ma anche dai loro stessi genitori che nella loro voracità arrivano a mangiare anche i loro piccoli. Nonostante la sua ferocia, è considerato un animale vulnerabile e la legge indonesiana lo protegge. Proprio per salvare questo unico rappresentante dei giganti della preistoria è stato istituito il Parco nazionale di Komodo.

In Italia, l’unica struttura zoologica dove è possibile ammirarlo è il Bioparco di Roma. Solo pochi mesi fa è stata inaugurata l’area dei draghi di Komodo che ospita due giovani maschi, Ivan e Richard, di quasi tre anni di età, entrambi nati allo zoo di Los Angeles. 

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