Il governo cinese scheda i ‘veri’ Buddha: sono 360

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Un’operazione fatta per evitare le fordi, ma molti ci vedono desiderio di controllo

I Buddha in cina? Sarebbero 360. A svelarlo è un elenco dell’Amministrazione per gli affari religiosi che ha messo on-line un elenco.

Lo scopo della ricerca è evitare le truffe: grazie al web si può risalire ai Buddha ‘certificati’ ed evitare gli impostori. I buddha viventi sono religiosi che conducono una vita monastica e ricevono gli onori degli abati dei templi buddisti. Ci sono casi di impostori che hanno utilizzato questo ruolo solo per ricavare vantaggio personale.

I tibetani, da sempre in rapporti difficili, (per usare un eufemismo) con il gigante cinese, sospettano che la Cina voglia intromettersi e influenzare il processo che porterà alla successione del Dalai Lama, che ora ha 80 anni ed è atteso a breve negli Stati Uniti per sottoporsi a delle cure mediche alla prostata. 

Quando un Dalai Lama muore, altri insigni monaci qualificati avviano le indagini per scoprire la sua reincarnazione servendosi degli oracoli, interpretando i presagi e i sogni. Una volta che si individua un successore, spesso un bimbo, questo viene fatto salire al trono, ma fino alla sua maggiore età il potere è esercitato da un reggente. 

La scelta del nuovo Dalai Lama tra i molti successori sarà scelto dai dirigenti del partito comunista cinese? Non lo sappiamo, di sicuro c’è una esplicita volontà di controllo.

Secondo Free Tibet questa decisione, che sulla carta vuole proteggere il buddismo tibetano, nasconde una volontà di controllo intenso e intrusivo della vita religiosa e delle istituzioni tibetane.

E se vi affascina la cultura buddista potete ricavarne ispirazione anche per alcune soluzioni d’arredo: ad esempio le pareti di muschio. Mille anni fa, i monaci zen dei templi buddisti del Giappone, deliziati dalla fresca tranquillità del muschio che cresceva nei loro giardini, hanno iniziato a coltivarli su pietre e pareti, per creare una sensazione di espansività, libertà dal disordine e distrazione quotidiana; per loro il muschio era un simbolo di armonia, un elemento essenziale che facilitava la meditazione.

 

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Buddha, Dalai Lama, Tibetani

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