Il ritorno delle balene nel Mediterraneo centrale

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I ricercatori hanno intercettato queste migrazione tra maggio e giugno 2017, realizzando circa tre avvistamenti per ogni ora di viaggio sui traghetti di linea

In queste settimane, tra maggio e giugno, sono stati tantissimi i cetacei, balene e delfini, avvistati nel Mediterraneo centrale tra Italia, Francia e Spagna.

Il fenomeno era “atteso” dai ricercatori dell’Accademia del Leviatano che, a bordo dei traghetti della Grimaldi lines fra Civitavecchia e Barcellona, monitorano i cetacei nel corso di tutto l’anno a partire dal 2011. In questi anni si è assistito a periodici aumenti e diminuzione degli avvistamenti legati alle stagioni. Mentre durante l’inverno le favorevoli condizioni spingono gli animali a distribuirsi in tutto il Mediterraneo, il permanere di condizioni trofiche adeguate anche durante la stagione estiva quasi esclusivamente nel Golfo del Leone e del Mar Ligure spinge gli animali a concentrarsi in queste aree di alimentazione estiva.

I ricercatori hanno intercettato queste migrazione tra maggio e giugno 2017, realizzando circa tre avvistamenti per ogni ora di viaggio, con una media di 10 animali l’ora. Numerosi i gruppi di stenelle, ma anche globicefali, grampi e tursiopi sia in prossimità della costa che al largo. Numerosissime le balenottere avvistate e, diverse, anche con ‘cuccioli’.

La migrazione verso nord è anche confermata dagli avvistamenti lungo un altro transetto a Nord Ovest (Savona-Bastia) monitorato da CIMA Foundation e dal transetto a Nord Est che da Livorno passa per l’arcipelago toscano ed è monitorato dall’Università di Pisa in collaborazione con Corsica-Sardinia Ferries. Entrambi questi ultimi transetti si trovano all’interno del Santuario Pelagos.

La ricerca viene realizzata all’interno di un network internazionale di enti scientifici che monitorano i cetacei nel Mediterraneo utilizzando lo stesso protocollo di ricerca. Il network di ricerca utilizza traghetti di linea come piattaforme di osservazione e durante i monitoraggi vengono raccolti dati anche su tartarughe marine, traffico marittimo e rifiuti galleggianti. Il network, coordinato da ISPRA, è attivo dal 2007 e vi partecipano enti di ricerca italiani, francesi, spagnoli, greci e tunisini.

L’Accademia del Leviatano, inoltre, prevede anche l’imbarco di studenti universitari per un tirocinio gratuito su tematiche legate al monitoraggio in mare.

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